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20 Settembre 2025

Alzheimer, ecco il decalogo per prevenirlo

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Giornata mondiale

Alzheimer, ecco il decalogo per prevenirlo

Federazione Alzheimer Italia propone dieci regole della prevenzione e indica, per ciascuna, le responsabilità individuali e quelle collettive, perché senza una forte azione congiunta tra cittadini e istituzioni non si può contrastare l'impennata di nuovi casi che ci attende

di Nicla Panciera

Serve l’impegno di tutti per ridurre il numero di nuovi casi di demenza, con il suo carico di sofferenza e di costi. Per questo, in occasione del XIV mese mondiale Alzheimer e della XXXII giornata mondiale Alzheimer (che si celebra il 21 settembre), la Federazione Alzheimer Italia presenta un “Decalogo per la prevenzione della demenza“, elaborato da Simone Salemme, neurologo e consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, e da Davide Mangani, ricercatore immunologo dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona. 

Il decalogo, redatto sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, mette bene in luce la necessità dell’impegno del singolo per agire efficacemente sui fattori di rischio noti e del fatto che Governi e Istituzioni devono mettere in campo politiche pubbliche e scelte strutturali a tutela della salute cerebrale collettiva. Il decalogo va seguito a ogni età, non è mai troppo tardi per cambiare le proprie abitudini.

«Oggi sappiamo che la prevenzione è una leva potente: fino al 40% dei casi di demenza potrebbe essere evitato o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili», afferma Simone Salemme. «Il decalogo unisce responsabilità individuali e responsabilità collettive. È un invito a ciascuno di noi, ma anche alla politica, alle Istituzioni e a tutta la comunità, ad agire per costruire un futuro con un minore impatto della demenza», aggiunge Davide Mangani.

Prevenire l’Alzheimer: che cosa sappiamo?

1. Pressione arteriosa sotto controllo

L’ipertensione è un “killer silenzioso”: tenerla sotto controllo significa proteggere cuore e cervello.

  • Cosa può fare il singolo: misurare regolarmente la pressione, seguire le cure prescritte, ridurre l’uso del sale, mantenere uno stile di vita attivo, tenere sotto controllo il peso.
  • Cosa può fare la società: promuovere screening diffusi, facilitare l’accesso ai farmaci, progettare città che incoraggino il movimento, con parchi e piste ciclabili.

2. Colesterolo LDL: conoscerlo e trattarlo

Il colesterolo alto nella mezza età aumenta il rischio di demenza e ictus.

  • Cosa può fare il singolo: tenere sotto controllo i livelli dei lipidi, seguire una dieta mediterranea, fare attività fisica, non fumare e limitare l’alcol.
  • Cosa può fare la società: offrire check-up cardiovascolari accessibili, garantire l’accesso a farmaci e terapie, promuovere politiche per un’alimentazione sana e l’uso di etichette nutrizionali chiare.

3. Proteggere l’udito

La perdita uditiva non trattata, spesso a causa di costi e stigma, favorisce isolamento e declino cognitivo.

Cosa può fare la società: rendere accessibili ausili e riabilitazione, creare ambienti pubblici con ascolto assistito (ovvero garantire che auditorium, teatri e spazi comunitari siano dotati di sistemi audio che permettano l’accessibilità a persone con perdite uditive), promuovere campagne per combattere lo stigma.

Cosa può fare il singolo: fare screening dopo i 60 anni, usare gli apparecchi acustici se necessario, proteggere l’udito dal rumore (usando tappi se necessario e moderando il volume di tv, radio, ecc.), condurre una vita sociale attiva.

4. Proteggere la vista

Vederci bene mantiene autonomia e stimolazione cognitiva.

Cosa può fare la società: ridurre le liste d’attesa per gli interventi, promuovere screening visivi, rendere accessibili i presidi oculistici, migliorare l’illuminazione e la segnaletica pubblica.

Cosa può fare il singolo: sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, avvalersi di occhiali o lenti adeguati, non rimandare interventi necessari come la cataratta, usare un’illuminazione domestica adeguata.

5. Attività fisica regolare

Il movimento è una delle armi più efficaci per la salute del cervello.

Cosa può fare la società: sviluppare città “active friendly”, sostenere palestre e programmi sociali, incentivare la mobilità attiva e il trasporto pubblico, promuovere l’attività fisica con campagne nazionali di sensibilizzazione.

Cosa può fare il singolo: camminare, nuotare, ballare, alternare esercizi aerobici e di potenziamento, per spezzare la sedentarietà.

6. Alimentazione di tipo mediterraneo

La dieta mediterranea protegge da infiammazione e declino cognitivo.

Cosa può fare la società: garantire mense pubbliche, scolastiche e lavorative “mediterranee”, rendere maggiormente accessibili cibi freschi, sostenere le filiere locali, disincentivare con politiche fiscali idonee la diffusione di cibi ultraprocessati.

Cosa può fare il singolo: consumare frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio d’oliva; limitare zuccheri e cibi processati.

7. Stop al fumo e agli eccessi dell’alcol

Tabacco e alcol danneggiano i vasi, alzano la pressione e favoriscono infiammazione e atrofia cerebrale.

Cosa può fare la società: rafforzare le politiche antifumo, offrire servizi di sostegno per le dipendenze, regolamentare la vendita e la pubblicità degli alcolici.

Cosa può fare il singolo: smettere di fumare, evitare il fumo passivo, limitare l’alcol ed evitare le “abbuffate alcoliche”.

Demenza: prevenire si può. Basta volerlo

8. Diabete, peso e salute metabolica

Il diabete di tipo 2 e l’obesità aumentano il rischio di demenza.

Cosa può fare la società: attivare programmi di prevenzione, facilitare l’accesso a nutrizionisti, adottare politiche che limitino il consumo di bevande zuccherate, promuovere politiche per garantire equità nell’accesso a cibi sani.

Cosa può fare il singolo: monitorare glicemia e peso, seguire le terapie, adottare uno stile di vita sano, dormire a sufficienza e fare attenzione allo stress eccessivo.

9. Mente attiva e relazioni sociali

Relazioni e stimoli mentali rafforzano la riserva cognitiva.

  • Cosa può fare il singolo: imparare cose nuove, coltivare hobby, partecipare ad attività sociali, chiedere aiuto in caso di depressione.
  • Cosa può fare la società: garantire un’istruzione di qualità fin dall’infanzia, promuovere centri comunitari e biblioteche, sostenere università della terza età, garantire servizi di salute mentale accessibili.

10. Attenzione ai rischi ambientali e ai traumi

Incidenti e inquinamento atmosferico pesano anche sulla salute cerebrale.

  • Cosa può fare il singolo: indossare il casco in bici e in monopattino; usare protezioni adeguate per l’attività sportiva; prevenire le cadute in casa con l’utilizzo di tappeti antiscivolo, corrimani e di un’illuminazione adeguata; ridurre le combustioni domestiche; preferire luoghi meno inquinati.
  • Cosa può fare la società: attuare piani “aria pulita” per ridurre traffico e combustioni, aumentare il verde urbano, rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione delle cadute domestiche, realizzare abitazioni e quartieri a misura di anziani.

Foto del Centre for Ageing Better su Unsplash

    Tag:
  • Alzheimer
  • demenze
  • prevenzione
  • Sanità

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