A marzo 2009 l’indice di Borsa S&P500 valeva 666, oggi 1.420 (+114%). Da tre anni le Borse continuano a salire in divergenza negativa mentre l’economia reale arranca in mezzo a mille crisi con nazioni schiacciate dai debiti e crolli delle entrate fiscali. Anche gli operatori iniziano a farsi domande sulla bontà di questo esuberante rally dove gli utili delle aziende sono in crescita ma con previsioni di contrazioni per i prossimi trimestri. Di certo il clima dopo lo shock greco si sta rasserenando e la Merkel si dice disposta ad aumentare il fondo “salva Stati”. Wall Street è in ripresa sulla scia delle dichiarazioni del governatore Bernanke che vede negli Usa la necessità di una maggiore crescita per diminuire la disoccupazione. I mercati hanno tradotto che presto la Fed potrebbe varare una ennesima politica monetaria espansiva facendo andare in orbita le Borse. E qui occorre sempre chiarire un falso luogo comune. Il denaro entra in Borsa solo quando c’è una nuova quotazione altrimenti è solo uno scambio, i soldi passano da un compratore ad un venditore ed il valore è solo determinato dall’ansia di chi compra rispetto a chi vende ma non si espande.
Altro luogo comune da sfatare è la discesa da 540 a 280 del differenziale dello spread tra il nostro Btp ed il tedesco Bund attribuito alla cura Monti. Sicuramente le cose sono migliorate con la ritrovata fiducia nel Paese espressa con l’acquisto dei Btp ma lo spread è sceso anche per demerito del Bund che è stato venduto a piene mani e ha fatto aumentare i tassi tedeschi.
In una nota la banca d’affari americana Morgan Stanley comunica che ha incassato 3,4 miliardi di dollari dal governo italiano a seguito della chiusura di un derivato acceso nel 1994 per proteggersi dai rischi di oscillazione dei tassi di interesse. Con questa manovra MS se ne è uscita con un guadagno di 600 milioni di dollari ma ai contribuenti italiani è rimasta una perdita pari alla metà del recente aumento dell’Iva. Ma i governi non hanno sempre sostenuto che le crisi sono causate dagli speculatori?
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.