Responsabilità sociale di impresa

Impatto, Maugeri la clinica open source

Fra i "Premi impatto 2025", assegnati dal Salone della Csr di Milano, un riconoscimento agli Istituti Clinici nati dalla visione di Salvatore Maugeri. Società benefit da quasi un decennio, controllata da una fondazione, premiata per il suo sistema di valutazione degli esiti delle cure riabilitative, che viene messo a disposizione gratuitamente della comunità medico-scientifica

di Giampaolo Cerri

Il Premio Impatto è stato, anche quest’anno, uno dei momenti importanti, forse il cuore, del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale, giunto alla sua tredicesima edizione e conclusosi venerdì scorso.

La giuria, coordinata dal professor Giorgio Fiorentini di Sda Bocconi, uno che l’impatto lo studia da una vita, riesce sempre a cogliere quanto di nuovo e di importante, si sta muovendo nelle mondo della responsabilità di impresa e dell’impegno verso la sostenibilità.

La visione di un Premio

Interessante certamente l’aver colto, fra le pubbliche amministrazioni – e già questo è un indice di modernità: parliamo della responsabilità sociale delle realtà pubbliche –, alcune esperienze in positivo cambiamento come la Camera di Commercio di Treviso e il Comune di San Vito al Tagliamento (Pn); l’aver individuato il lavoro importante di associazioni come Abc di Trieste, a favore della scolarità dei bambini ricoverati in ospedali, o riconosciuto l’impegno crescente di Save the Children contro le povertà educative;  l’aver valorizzato l’impatto e la misurabilità dell’impegno di Fastweb (che ora s’accresce con Vodafone Italia) a favore della diffusione della cultura digitale.

Tutte realtà di grande innovatività e rilevanza, certo, ma è l’ultimo premio che manca a questa lista a essere, senza dubbio, quello più impattante, ci si perdoni il calembour.

L’impatto nella clinica

A essere premiati, nella categoria “profit”, sono stati gli Istituti clinici Maugeri Spa di Pavia, il gigante della medicina riabilitativa, presente in sette regioni italiane. Il Premio Impatto 2025, leggiamo dalle motivazioni, ha riconosciuto un assetto importante di questa realtà medica e scientifica (nove delle 24 strutture sanitarie sono Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico – Irccs), quello relativo alla valutazione dell’attività clinica.

Simona Bisio, Csr and quality assurance director di Ics Maugeri Spa Società Benefit riceva il Premio Impatto

«Lo scopo (della valutazione, ndr) è misurare l’efficacia dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali – Pdta, strumenti clinico-organizzativi che definiscono il miglior iter assistenziale per specifiche patologie e garantiscono continuità e appropriatezza della cura», scrivono i giurati del Premio, aggiungendo che si tratta di «una valutazione non semplice, che è stata condotta con grande professionalità e con una metodologia solida e dettagliata, che ha visto ogni Dipartimento identificare diverse scale di outcome clinico per un totale di 17, suddivise per area terapeutica e ambito di misurazione. I dati raccolti misurano il reale impatto del percorso riabilitativo sulla qualità di vita del paziente in termini di autonomia e funzione d’organo recuperate alla dimissione, offrendo uno strumento di governo clinico e strategico basato su evidenze misurabili. Gli indicatori quantitativi identificati», concludono i giurati, «hanno dato un contributo concreto e fattivo alla comunità scientifica, per migliorare la capacità di rispondere alla domanda di salute dei pazienti, anche i più fragili».

Sta nell’ultimo periodo il nodo: questi dati, così come il sistema di valutazione, sono offerti a tutta la comunità scientifica e medica. Una sorta di copyleft, come si diceva una volta dei programmi informatici open source, a disposizione di tutti, per il progresso collettivo.

Società benefit da subito

Ora ci si potrebbe limitare a dire brava alla Maugeri, per aver adottato questo modello, e bravi al Salone della Csr, a Rossella Sobrero e a Fiorentini, per aver saputo valorizzare questo lavoro.

Ci sono però altri motivi di plauso: Maugeri è, dall’aprile del 2016, società benefit, cioè quattro mesi dopo l’entrata in vigore della legislazione italiana in materia e, all’epoca, si trattò di una delle più grandi aziende italiane ad abbracciare questo profilo, avendo circa 3.600 addetti. Una scelta che caratterizzò significativamente l’uscita da una fase sofferta, di vicissitudini giudiziarie ed economiche, dalle quali quel Gruppo seppe trarsi fuori con le proprie forze.

Quasi dieci anni in cui Maugeri ha fatto uno sforzo crescente nella direzione dell’impegno Esg, creando strutture dedicate sotto l’impulso deciso della stessa vicepresidente, Chiara Maugeri, e poi individuando una brava responsabile Csr in Simona Bisio, che ha ritirato il premio in Bocconi. Non solo, la rendicontazione di impatto, sempre scrupolosa e ampiamente documentata con bilanci particolarmente curati, non è mai stata un esercizio di stile, ma ogni volta ha tracciato obiettivi di cambiamento e misurato, di anno in anno, il loro raggiungimento.

Salvatore Maugeri, ricerca e cura non per profitto

In ultimo ma non per ultimo, la Maugeri è controllata al 100% da una realtà non profit come la Fondazione Salvatore Maugeri, che proprio quest’anno festeggia 60 anni di ricerca e di clinica, compiendo un orgoglioso viaggio nelle città dove, da decenni, i suoi istituti insistono, dal Piemonte alla Sicilia. Una geografia della cura nata dalla visione di un medico del lavoro e scienziato, Salvatore Maugeri appunto, che, nel 1965, concepiva la riabilitazione, ossia il restituire le persone infortunate o ammalate a una vita più autonoma possibile, non come componente negletta della medicina ma come attività medica fondamentale, riguardando la qualità stessa della vita.

Salvatore Maugeri, il primo a sinistra, in visita a uno stabilimento negli anni in cui aveva appena avviato la Fondazione Clinica del Lavoro che avrebbe preso il suo nome dopo la sua morte, avvenuta nel 1985

Ci fosse stata la valutazione di impatto sociale ai tempi di Salvatore Maugeri – il quale costruì ospedali con un ente non profit che ancora non si chiamava così, grazie al supporto filantropico di industriali milanesi e piemontesi convinti della bontà del suo modello (anche in questo, modernissimo) – se ci fosse stata la valutazione di impatto sociale ai tempi di Salvatore Maugeri, dicevamo, lui stesso ne sarebbe stato un campione.

La foto di apertura è tratta da Bilancio sociale di Ics Maugeri 2024, la foto del Premio Impatto è dell’autore per VITA, la foto di Salvatore Maugeri è dell’archivio Ics Maugeri.

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