Mondo
Iraq, Torino: il Sermig si mobilita
Intanto in Giordania sorgerà presto un altro Arsenale della pace gestito dai giovani di Ernesto Olivero
di Redazione
Ogni giorno dall?inizio della guerra fino a quando il frastuono delle cannonate non sarà cessato 77 giovani si alterneranno nel digiuno per dire sì alla pace e no alla guerra. L?iniziativa parte dall?Arsenale della pace del Sermig di Torino e coinvolgerà ragazzi del nord e del sud del mondo, dal Brasile all?Iraq, dagli Stati Uniti alla Giordania.
Un gesto di grande valore simbolico che non rimarrà isolato. ?Fra pochi giorni potremo inaugurare il ponte aereo che stiamo allestendo fra l?Italia e Amman?, avverte Ernesto Olivero, padre e fondatore del Sermig, ?chiunque voglia può inviarci fondi, medicinali e vestiti che recapiteremo ai bisognosi iracheni, a Bassora, Bagdad e in tutto il Paese, dando la precedenza ai bambini?.
Da Amman gli aiuti entreranno in Iraq sui camion messi a disposizione dalle Caritas irachena e giordana, ?con cui abbiamo ottimi rapporti?. L?idea è che ?le persone di buon cuore donino l?equivalente di una giornata di lavoro?, aggiunge Olivero che coglie l’occasione per annunciare che a breve nella capitale giordana nascerà un nuovo Arsenale della pace, dopo quello di Torino e quello in Brasile. Vi lavoreranno tre giovani italiani della confraternita del Sermig.
I contributi vanno inviati a: ?Un ponte aereo per l?Iraq?, ccp 29509106 intestato a Sermig piazza Borgo Dora 61, 10152 Torino.
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