Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Sostenibilità sociale e ambientale

Ambiente: ecco il piano di Bush. Bocciato da WWF e Greenpeace

Ad un anno dalla mancata ratifica del protocollo di Kyoto contro l'effetto serra, il presidente americano George Bush ha oggi proposto il suo piano 'liberista'

di Redazione

Ad un anno dalla mancata ratifica del protocollo di Kyoto contro l’effetto serra, il presidente americano George Bush ha oggi proposto un piano ‘liberista’ che fa leva su una serie di misure volontarie e che gli ambientalisti hanno denunciato come ”un regalo agli inquinatori”. Partendo da criteri ”che si ispirano ai canoni dell’economia di mercato”, il capo della Casa Bianca ha presentato un suo ‘Progetto sui cambiamenti climatici’ che vuole essere la ”via americana alla difesa dell’ambiente”. Bush ha annunciato anche un’iniziativa parallela contro le piogge acide e lo smog denominata ‘Cieli puliti’. Si propone di contenere le emissioni d?anidride solforosa e di ossido di azoto e rischia di scontentare anche gli operatori delle grandi centrali non nucleari, oltre che gli ecologisti. ”Bush ha solo fatto un regalo di San Valentino ai grandi inquinatori”, ha detto la responsabile dei problemi climatici del Wwf, Jennifer Morgan. Un portavoce di Greenpeace ha parlato di proposte ”deludenti e piano scritto dalla Esso/Mobil”. Il protocollo di Kyoto è stato approvato nel 1997 e sottoscritto dall’allora presidente democratico Bill Clinton. Subito dopo il suo insediamento, poco piu’ di un anno fa, Bush aveva detto che non lo avrebbe mai ratificato. Lo aveva definito un ostacolo alla crescita e una macchina per produrre disoccupazione. Il nuovo piano, secondo la Casa Bianca, garantirà un rallentamento della crescita delle emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra senza compromettere lo sviluppo. Il pacchetto prevede un collegamento diretto tra la riduzione dei gas nocivi e la produzione economica: entro l’anno 2012, le emissioni dovrebbero essere portate da 183 a 151 tonnellate metriche per ogni milione di dollari di Prodotto nazionale lordo. In termini percentuali, le emissioni dovrebbero scendere di almeno il 18 per cento. Per incoraggiare le industrie a dare prova di civismo ecologico, Bush offre incentivi fiscali per 4,6 miliardi di dollari a chi sceglierà fonti alternative. La prossima finanziaria prevede inoltre di destinare 4,5 miliardi di dollari a un programma di difesa dell’ambiente. ”E’ un approccio nuovo dettato dal buon senso, la crescita economica è un fattore chiave per la difesa dell’ambiente, solo la crescita può finanziare gli investimenti necessari allo sviluppo di tecnologie pulite”, ha detto Bush. Il pacchetto rischia di sollevare un’ondata di critiche non solo a livello internazionale ma anche sul piano interno. L’influente commissione ambiente del senato avrebbe preferito misure piu’ rigide mentre gli operatori delle centrali non nucleari volevano un piano ancora piu’ flessibile. Secondo gli esperti internazionali, gli Usa producono tra il 25 e il 36 per cento dell’inquinamento globale. Sulla base delle anticipazioni circolate nei giorni scorsi, la Ue aveva espresso una cauta soddisfazione per il pacchetto ma aveva comunque ribadito che il protocollo di Kyoto resta una soluzione di gran lunga preferibile.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA