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L’Agenzia per le Onlus sotto accusa

In un convegno dell'Aiccon Zamagni ha tuonato: "Così com'è non può andare". Gli ha fatto eco l'avvocato Pettinato, membro dell'agenzia: "Ci vogliono almeno tre giuristi"

di Francesco Maggio

In un convegno di AICCON dal titolo ?Legalità, trasparenza, qualità: la sfida dell?Authority del Terzo Settore?, svoltosi oggi a Forlì, due autorevoli pareri a confronto: quelli di Salvatore Pettinato, membro dell?Agenzia sulle ONLUS, e Stefano Zamagni, padre della legge sulle ONLUS, che prevedeva la costituzione di questo soggetto. Salvatore Pettinato ha illustrato come i compiti che le vengano attribuiti siano essenzialmente giuridici: compiti di controllo dell?osservanza delle norme da parte dei soggetti del terzo settore, compiti di proposta normativa, compiti di vigilanza sulla raccolta fondi, riguardo alla parità di accesso ai mezzi di informazione e alla corretta e trasparente comunicazione dei risultati delle raccolte. Fatti salvi alcuni obiettivi di natura conoscitiva, come la promozione di indagini e ricerche sul terzo settore, non solo la struttura, ma le competenze dell?attuale composizione dell?Agenzia non sarebbero dunque in grado di svolgere un?adeguata funzione di controllo e di indagine. Stefano Zamagni padre della legge sulle ONLUS, ha illustrato in tre punti fondamentali come il testo legislativo disilluda gli scopi con cui la Commissione Zamagni aveva concepito l?Agenzia: prima di tutto un soggetto terzo che potesse essere arbitro competente nelle controversie tra organizzazione non profit e pubblica amministrazione, quindi la necessità di un controllo che sia adeguato al soggetto controllato. Per Zamagni ?controlli effettuati con le stesse modalità riservate ad un?impresa, costituirebbero la morte delle organizzazioni non profit? Terzo punto: la legge quadro del non profit, una proposta normativa per dare un riconoscimento complessivo al ruolo del nonprofit, scopo attualmente rimandato alla futura legge sull?impresa sociale. Zamagni tuttavia si è dichiarato ottimista: per l?economista bolognese i tempi sono maturi per andare verso norme più adeguate, per un cambiamento, a patto che si chiarisca un nodo fondamentale: quale ruolo la nostra società vuole dare al non profit? Quello di semplice outsourcing rispetto allo Stato, o quello di una Economia Sociale e Civile nuova? Anche di fronte alle distorsioni del testo legislativo che riguarda questo soggetto, e alle difficoltà della sua attuazione, per Zamagni ?il problema non è di schieramento partitico, ma di una cultura nuova che faccia crescere gli spazi di libertà per questi nuovi soggetti?.


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