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L’azienda più ricca in Germania? La chiesa

Il patrimonio delle comunità cattolica e protestante, valutato 500 miliardi di euro, è alimentato dai fedeli con le tasse prelevate in busta paga

di Gabriella Meroni

”Soldi e santita’, meta’ della meta”’. Il noto proverbio non vale, almeno sotto l’aspetto economico, per la chiesa tedesca, considerata l’azienda piu’ ricca dell’intera Germania. Difficile a credersi, ma e’ proprio cosi’. La comunita’ cattolica e quella protestante dispongono complessivamente, secondo stime non ufficiali, di un patrimonio valutato 500 miliardi di euro. Possono contare, poi, su quasi 18 miliardi di euro di introiti annuali, tra gettito fiscale e contributi statali. Grazie alle agevolazioni fiscali concesse dallo stato, infine, risparmiano circa 10 miliardi di euro di tasse all’anno. Gettito fiscale? Si’, perche’ in Germania il sostentamento della chiesa non e’ affidato, come in Italia, alla generosita’ dei fedeli che possono scegliere di devolvere alle istituzioni ecclesiali l’8 per mille. I tedeschi che dichiarano ufficialmente di appartenere a una confessione pagano la cosiddetta ‘Kirchensteuer’, ossia la tassa per la chiesa, trattenuta mensilmente sullo stipendio, che ammonta all’8-9% del carico fiscale complessivo. Chi vuole esserne esentato deve comunicare al proprio parroco di volere uscire dalla comunita’ ecclesiale e farsi rilasciare il relativo certificato, da trasmettere all’ufficio delle imposte o al proprio datore di lavoro. Ma non potra’ piu’ accedere ai sacramenti, ne’ sposarsi in chiesa, ne’ avra’ diritto a un funerale religioso. Ma cosa fa la chiesa di tutti questi soldi? Oltre che pensare alla salute spirituale dei fedeli, la chiesa tedesca si occupa del loro benessere fisico e intellettuale. Tra le attivita’ gestite direttamente ci sono ospedali, cliniche e case di riposo, universita’ e scuole di ogni genere e grado, societa’ di produzione cinematografica, emittenti televisive e case editrici, banche, assicurazioni e societa’ di costruzione. La chiesa tedesca, in sostanza, e’ un formidabile erogatore di servizi sociali. In base al principio di sussidiarieta’, fa molte cose al posto dello stato e dallo stato, per questo, viene retribuita. Si calcola che, direttamente e indirettamente, dia lavoro a oltre mezzo milione di persone. La diocesi di Colonia, la piu’ grande della Germania, con 2,3 milioni di cattolici, ne e’ un esempio. Ha un fatturato annuale di 700 milioni di euro ed e’ considerata la diocesi piu’ ricca del mondo. Per gestire un elenco quasi infinito di attivita’, tra cui 60 ospedali in cui lavorano 20 mila persone, si e’ dotata di una struttura centrale che impiega oltre 600 dipendenti. Alla diocesi fanno capo quasi 150 parrocchie, ciascuna delle quali riceve, in media, 60 mila euro all’anno per le spese correnti. Parroco, sacrestano, organista e catechisti vengono pagati, infatti, direttamente dalla diocesi. Un parroco tedesco guadagna, in media, 2.500 euro al mese. Il cardinale Joachim Meisner, arcivescovo della citta’ renana, tra le varie fonti di reddito personale ha un pacchetto del 40% di una societa’ immobiliare titolare di 22 mila abitazioni in tutta la regione del Nordrhein-Westfalen. Il valore del pacchetto oltrepassa il miliardo di euro e la rendita annuale si attesta intorno a due milioni di euro. Tornando alla situazione generale, un recente studio di un politologo di Amburgo, Carsten Frerk, ha stimato che la chiesa tedesca ha un patrimonio immobiliare e terriero valutato 150 miliardi di euro. La sola chiesa protestante ha dichiarato il possesso di quasi 80 mila edifici e i terreni posseduti dalle due chiese sfiorano i 7 miliardi di metri quadrati, pari al triplo della somma delle superfici di Berlino, Monaco, Amburgo e Brema. Per gestire l’enorme massa di liquidita’, su cui e’ quasi impossibile avere stime ufficiali, la chiesa tedesca dispone di 12 proprie banche, tra cui la Pax-Bank di Colonia. L’unico dato ufficiale risale al ’93, quando le due chiese hanno dichiarato complessivamente 5 miliardi di marchi di introiti derivanti dal rendimento degli investimenti in liquidita’, azioni e obbligazioni. Ipotizzando un rendimento annuale medio del 5%, si puo’ desumere che il patrimonio mobiliare della chiesa tedesca ammonti a 100 miliardi di marchi, pari a 50 miliardi di euro.


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