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Sostenibilità sociale e ambientale

Kyoto: Italia bocciata in emissioni

In 10 anni le emissioni nazionali sono cresciute del 4%, in controtendenza rispetto all'impegno di tagliare il 93,5% delle emissioni entro il 2008-2010. Lo rileva l'Istat

di Gabriella Meroni

L’Istat ‘bacchetta’ l’Italia per i ritardi sugli obiettivi di Kyoto per la riduzione dei gas a effetto serra. In dieci anni le emissioni nazionali sono cresciute del 4%, in controtendenza rispetto all’impegno di tagliare il 93,5% delle emissioni entro il 2008-2010. Il dato emerge dal Rapporto Istat diffuso oggi che denuncia una crescita delle emissioni dopo una prima fase di discesa dal 1992 al 1994. ”Un ritardo che dovra’ essere rapidamente recuperato” afferma l’Istat che evidenzia anche un contenuto ‘disaccoppiamento’ fra emissioni di gas serra e crescita del pil. ‘Bocciata’ su Kyoto, ma promossa per le energie rinnovabili: secondo l’istituto di Statistica, l’Italia e’ in ”buona posizione” per la quota di energia elettrica prodotta da fonti ecologiche rispetto ai consumi totali elettrici, il 16,1% contro il 14,7% della media Ue. Bene anche l’efficienza energetica, dove il Belpaese vanta un ottimo rapporto fra Pil prodotto con il minor consumo di energia. Fra i fattori negativi di pressione ambientale, la forte crescita del trasporto merci su strada, al di sopra delle media europea e la produzione di rifiuti, che cresce piu’ velocemente che nel resto dei Quindici. Come produzione di rifiuti pro-capite pero’, il nostro paese e’ in una posizione ”relativamente buona” con 502 kg l’anno a testa contro i 535 kg della Ue. L’Italia e’ pero’ con la Gran Bretagna il paese che ricorre maggiormente alla discarica, uno dei sistemi meno ecologici di smaltimento. E soprattutto e’ il fanalino di coda per l’incenerimento con 37 kg per abitante contro i 103 della media Ue. Infine, l’Istat assegna un voto basso anche alla difesa delle aree protette: la superficie di Stivale sotto tutela e’ il 13,7%, meno del resto d’Europa.


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