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Sostenibilità sociale e ambientale

Kyoto: la vera sfida è ridurre i consumi

Fra 15 giorni entrerà in vigore il protocollo di Kyoto. Cos'è, e cosa cambierà, sul numero di Ecomondo in edicola insieme al settimanale fino a mercoledi'. Anteprima dell'editoriale

di Fulco Pratesi

Il dibattito sull?energia è, dopo il varo del sospiratissimo Protocollo di Kyoto, sempre più all?ordine del giorno e si susseguono interventi, proposte, denunce e dichiarazioni, per ultima quella del presidente del Consiglio, Berlusconi sull?opportunità di riconsiderare l?opzione dell?energia nucleare. La sensazione che si ha è che tutto si faccia purché non si mettano in discussione produzioni e consumi dei Paesi ricchi. Anche gli ambientalisti, che hanno posto il problema non solo delle fonti di energia rinnovabile, ma anche quelli della razionalizzazione degli usi energetici e dell?efficienza energetica, non sempre pongono con la dovuta forza e coerenza il problema cardine della riduzione dei consumi. Non si tiene nel dovuto conto che comunque un maggior utilizzo dell?energia può portare con sé maggiori produzioni e quindi consumi, conseguentemente maggiori impatti sui sistemi naturali. Non si può infatti pensare che ad esempio irrigare i deserti, rendere abitabili ambienti oggi invivibili, sfruttare ancor più le risorse dei mari, possa avvenire senza significative alterazioni dei nostri ecosistemi. Mentre si cercano nuovi metodi, più o meno utopistici per rendere meno impattante il nostro inarrestabile sviluppo, bisognerebbe iniziare a pensare se tutta l?energia che produciamo e consumiamo lo sia per scopi veramente indispensabili. L?orgia di luminarie nelle città, il proliferare dei trasporti aerei o su gomma, l?aumento dissennato delle temperature nelle nostre abitazioni, l?uso sempre crescente di gadget elettrodomestici può giustificare uno sfruttamento energetico che sta mettendo a rischio la Terra, dalla selva amazzonica (comprese le etnìe in essa ospitate) ai nostri ghiacciai alpini? E’ giusto utilizzare fonti energetiche alternative solo per produrre ulteriore energia e non per sostituire quelle vecchie? Infatti se vanno ad aggiungersi, indipendentemente dalla loro ?pulizia?, aumentano gli impatti, non fosse che sul piano dei consumi che determinano. E’ dunque urgente aprire un confronto su come si possa produrre e consumare energia verificando se, a fronte di consumi inutili e spesso nocivi, non si riesca ad accedere alla fonte di energia più virtuosa, meno costosa e dannosa, costituita dal risparmio.

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