Attivismo civico & Terzo settore

Senza televisionisiamo più forti

la difesa Raffaella Bolini, nuova portavoce

di Redazione

Fra le grandi associazioni Arci è senza dubbio quella che più ha scommesso sul World social forum decentralizzato. Senza dubbio una scelta coraggiosa che Raffaella Bolini, responsabile internazionale dell’associazione e, insieme a Piero Bernocchi dei Cobas e altri, portavoce del Wsf 2008, difende a spada tratta.
Vita: Porto Alegre 2001 però sembra lontana anni luce?
Raffaella Bolini: Siamo entrati in una fase diversa. Porto Alegre, Genova, Seattle sono servite per conoscerci, per accettarci reciprocamente, per costruire il mosaico di un alleanza globale. Oggi, che ci sentiamo più forti, siamo tornati ognuno ad occuparci dei temi che più ci stanno a cuore.
Vita: Qual è stato l’obiettivo del Forum 2008?
Bolini: Le persone che hanno partecipato sentono il bisogno di risolvere questioni di interesse mondiale senza l’aiuto della società capitalistica. L’obiettivo del Forum è di sconfiggere la logica capitalistica.
Vita: Come spiega la poca visibilità del Wsf sui media?
Bolini: Questo aspetto dimostra quanto il Movimento sia in salute. Non siamo prigionieri di certe logiche di comunicazione, che per forza hanno bisogno dell’evento con la E maiuscola. Ormai ne possiamo fare a meno. Da soli siamo in grado di far emergere il lavoro quotidiano di ogni sigla. Nessuno ci può più chiedere di sfilare nudi per farci vedere. Ci siamo e nei territori siamo sempre più protagonisti.
Vita: Cosa risponde a chi sostiene che il Movimento abbia abbassato la guardia sotto il governo Prodi?
Bolini: Dico che non è vero. La battaglia sull’acqua è stata vinta. Così come quella sulla guerra. Poi c’è Vicenza e la questione degli armamenti. Non mi sembra proprio che ci siamo appiattiti, né che siamo scomparsi. Semplicemente non ci mettiamo più la maglietta con scritto «no global».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA