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Terra futura: Zamagni, «Se andiamo contro il mercato il mercato vince»

Il consiglio del Presidente dell'Agenzia per le Onlus: «Impariamo la strategia del cavallo di Troia: “iniettare” nella logica del mercato nuovi valori e nuovi principi».

di Redazione

?Costruire Alleanze per un terra futura?: questo il filo rosso della quinta edizione di TERRA FUTURA 2008, la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, alla Fortezza da Basso di Firenze fino a domenica 25 maggio.
Dinanzi alla crisi dei sistemi finanziari internazionali, ai dibattiti di questi giorni su quali energie scegliere e utilizzare per il nostro Paese, diventa prioritario chiedersi: quale ?terra futura? vogliamo? È possibile attuare una riconversione ecologica dell?economia? Se ne è parlato questa mattina al convegno inaugurale ?Le alleanze economico e ambientali?, a cura di Arci, Acli, Banca Popolare Etica, Caritas Italiana, Cisl, Legambiente, Fiera delle Utopie Concrete, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus.

«Oggi c?è poca chiarezza di vedute su come implementare lo sviluppo sostenibile – ha affermato STEFANO ZAMAGNI, docente di Economia politica all?Università di Bologna e di Storia del pensiero economico alla Bocconi ?. È un?illusione pensare di risolvere il problema della insostenibilità del sistema, causata dall?aumento delle disuguaglianze a livello globale, senza affrontare quello complementare della lotta alla povertà. Ed è un?illusione credere di potersi mettere contro il mercato, perché il mercato vince. Bisogna seguire, come Ulisse, la strategia del cavallo di Troia. Bisogna entrare dentro il mercato con strumenti nuovi, per ?iniettare? nella logica mercantile quei valori e principi che vanno nella direzione desiderata. Pensiamo all?azionariato critico, di cui in Italia si parla ancora troppo poco, e ad altri strumenti già noti che vanno rafforzati, come ad esempio il commercio equo e solidale».

Come far partire i processi di conversione ecologica ed economica? «Viviamo in un sistema in cui il profitto è il primo motore e il solo obiettivo, e l?economia è considerata ?il tutto? e non solo una parte ? ha continuato SUSAN GEORGE, presidente del Transnational Institute (Amsterdam) ? È ormai chiaro a tutti, però, che la crescita economica non può continuare all?infinito. Le alleanze sono la soluzione, devono coinvolgere tutte le componenti della società: agricoltori, sindacalisti, insegnanti, studenti, artisti, politici, amministratori, imprese, professionisti della salute?».

Cambiare il modello di sviluppo in senso ecologico non solo risponde al ?principio di responsabilità? verso il pianeta e verso il futuro, ma addirittura risulta oggi essere conveniente, per i cittadini come per le imprese. I prodotti ?ambientali? possono aprire nuovi mercati e avere un alto valore aggiunto; il settore ?ambientale? può offrire spazi di nuova occupazione.
È la stessa Unione Europea a spingere in questa direzione di cambiamento, sollecitando politiche concrete in tutti i territori. Perché è nei territori, spesso, che nascono le buone pratiche.
«Come Regione Toscana ci vogliamo impegnare su tre grandi filoni – ha concluso CLAUDIO MARTINI, presidente Regione Toscana ? Innanzitutto il risparmio energetico: per arrivare all?autosufficienza e a una ?bolletta più dolce?. Poi c?è l?efficienza energetica, cioè far sì che il sistema produttivo e dei servizi usi al meglio l?energia a disposizione, senza dispersioni. Infine, l?utilizzo delle energie rinnovabili: in Toscana, oltre alla geotermia, occorre impegnarsi sul solare, l?eolico, il biodisel, e anche su nuove tecnologie come quella dell??idrogeno pulito? che può essere davvero una risorsa per il futuro».


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