Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Education & Scuola

ROM. Dopo l’apparizione in tv, sgomberata la comunità di Pesaro

Il 24 febbraio erano stati ospiti della trasmissione Matrix. La mattina dopo, i 30 rom sono stati cacciati senza preavviso dalla fabbrica dove alloggiavano. "Scene strazianti. Ma il Comune si era impegnato al dialogo...", denuncia l'ong Everyone

di Redazione

“Alle sette di mattina del 25 febbraio, a Pesaro, circa 20 tra agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale sono intervenuti in via Fermo 49, all’altezza della fabbrica dismessa dove da quasi un anno si erano rifugiati 30 Rom romeni, tra cui pazienti cardiopatici e oncologici, molte donne e 9 minori, compreso un bimbo di pochi mesi, con l’obiettivo di sgomberare lo stabile e sottrarre tutti i minori ai genitori. Siamo accorsi sul posto e abbiamo assistito a scene strazianti” riferiscono gli attivisti del Gruppo EveryOne. “Madri e padri erano in lacrime e i bambini terrorizzati. Gli agenti avevano annunciato che i bambini sarebbero stati affidati ai Servizi Sociali e quindi sistemati in una comunità. Solo le mamme, però, avrebbero potuto restare con loro, mentre i padri sarebbero stati messi in mezzo alla strada”.

Nico Grancea, uno dei più noti attivisti Rom in campo internazionale, contattato proprio pochi giorni prima da Vita, faceva parte della comunità ‘nomade’ che viveva a Pesaro. “I poliziotti ci hanno detto che il proprietario della fabbrica aveva denunciato l’occupazione dello stabile, ma sapevano che il Sindaco e tutte le Istituzioni pesaresi erano al corrente della nostra presenza nell’edificio, dove ci siamo rifugiati per sfuggire povertà e intolleranza in Romania. Molte delle persone sgomberate si trovavano sotto la tutela del Parlamento europeo, perché avevano denunciato di aver subito gravi aggressioni, pestaggi e intimidazioni in Italia, sia da parte della Forza Pubblica che di razzisti”.

Le autorità, però, non hanno ascoltato alcuna ragione, nonostante le richieste di Roberto Malini e Dario Picciau di EveryOne. “Il nostro Gruppo aveva ottenuto un impegno formale da parte del Comune di Pesaro” proseguono gli attivisti, “che garantiva un programma casa-lavoro. Il programma avrebbe dovuto iniziare all’inizio di settembre 2008, ma è stato sempre rimandato. Il Messaggero e altri quotidiani locali riportano le dichiarazioni del Sindaco e di alcuni Assessori, riguardo all’impegno assunto dal Comune”. Il Gruppo EveryOne aveva già segnalato nomi, cognomi e caratteristiche della comunità Rom sia ai Servizi Sociali che alle Autorità’. “Mia moglie aveva in braccio il nostro bimbo di quattro mesi,” racconta Nico, “mentre le altre madri erano terrorizzate da ciò che si stava prospettando. Gli agenti non ci ascoltavano, non vedevano famiglie davanti a loro, ma una pratica da sbrigare”.

“Mentre si svolgevano i fatti, abbiamo tenuto un canale di comunicazione aperto anche con alcuni deputati e senatori italiani, oltre che con la Procura della Repubblica di Pesaro e Urbino” prosegue Matteo Pegoraro. “Il timore di tutti era che l’operazione di polizia degenerasse in tragedia. Malini, Picciau e Grancea, però, hanno esperienza da vendere e non è certo la prima volta che EveryOne si trova in situazioni tanto difficili. Ora che però l’azione è compiuta, sono necessarie prese di posizione anche da parte del mondo politico, e alcuni deputati radicali mi hanno confermato la volontà di presentare un’interrogazione parlamentare sull’intera vicenda”.

“Non capisco perché le Istituzioni e le Autorità non ci abbiano contattati, prima di attuare un’azione del genere” si chiede Dario Picciau. “Non riusciamo a capire, però, che bisogno c’era di inviare 20 agenti armati con volanti e un furgone anziché risolvere la contingenza intorno a un tavolo, con politici, autorità e attivisti”.

Domenica 22 febbraio, riporta la stessa Everyone, Canale 5 aveva inviato alla fabbrica di via Fermo a Pesaro una troupe, condotta dal giornalista Mimmo Lombezzi, per un servizio sulla condizione dei Rom in Italia da mandare in onda nella puntata di martedì 24 febbraio: Grancea e diversi Rom hanno raccontato alle telecamere il grado di persecuzione che sono costretti a subire quotidianamente, l’atteggiamento delle forze dell’ordine nei loro confronti, la segregazione in cui sono tenuti, l’azione delle ronde di pulizia etnica, che commettono gravi abusi sui Rom profittando del clima di intolleranza. Un uomo aveva mostrato alle telecamere di Canale 5 i lividi ancora evidenti sul corpo per un pestaggio subito ad Ancona il 15 febbraio, il giorno dopo l’offensiva di violenza xenofoba scoppiata in Italia in seguito allo stupro al parco romano della Caffarella.

Un dossier sui fatti di Pesaro è stato consegnato al Parlamento europeo, alla Commissione e al Consiglio Ue, alla Corte Internazionale dell’Aja, al Cerd (Comitato anti-discriminazione delle Nazioni Unite) e all’Ufficio Legale Europeo per i Diritti dei Rom.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA