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G8. Greenpeace: sul clima opportunità storica sprecata

"I capi di governo del G8 hanno mostrato a tutti di essere dei semplici politici che parlano e non dei leader che prendono le azioni necessarie per il Pianeta”.

di Redazione

I leader del G8 hanno rinviato l’azione sul clima alle future generazioni. E hanno abbandonato le popolazioni più vulnerabili agli effetti, sempre più devastanti, dei cambiamenti climatici. È il giudizio di Greenpeace a chiusura del vertice del G8 all’Aquila. “I governi delle nazioni più ricche hanno avuto un’opportunità storica ma l’hanno sprecata”, commenta Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, dall’Aquila, “fallendo nello stabilire obiettivi di medio termine (2020, ndr) e rinviando al G20 la discussione sugli investimenti che serviranno alle nazioni in via di sviluppo per combattere i cambiamenti climatici. Oggi, i capi di governo del G8 hanno mostrato a tutti di essere dei semplici politici che parlano e non dei leader che prendono le azioni necessarie per il Pianeta”.

“Il G8 ha abdicato, in modo disgustoso, dalle proprie responsabilità”, continua Onufrio: “Invece di affrontare i cambiamenti climatici e di salvare le nazioni più vulnerabili del Pianeta, a partire da quelle dell’Africa, dagli impatti devastanti già in atto, hanno rinviato questa responsabilità a i governi futuri e alle prossime generazioni. La loro eredità e, cosa più importante, il nostro futuro sono ora sospesi sul filo”.

Sebbene abbiano finalmente ammesso che l’aumento della temperatura media del Pianeta dovrà essere contenuto sotto i 2 gradi, il G8 non ha indicato come raggiungere questo obiettivo. “Quando le Nazioni Unite terranno una sessione sui cambiamenti climatici, il prossimo 22 settembre, questi capi di governo dovranno essere pronti: il tempo per l’azione è ora”, conclude Onufrio.


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