Leggi & Norme

Raccolta fondi: ecco le linee guida

Sono state approvate dall'Agenzia per le onlus. Vita ve le anticipa

di Gabriella Meroni

È stata approvata dall’Agenzia per le onlus nella seduta di settembre la prima parte delle “Linee guida per la raccolta dei fondi” più volte annunciate dai vertici della stessa Agenzia. Ve le anticipiamo.

Come scrivono gli esperti dell’Agenzia, le Linee Guida sono «indicazioni organiche per il Terzo settore» e vogliono trasformarsi in punto di riferimento per la stesura di codici etici e deontologici degli operatori della raccolta fondi. Si rivolgono perciò agli enti non profit, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e prendono in esame esclusivamente le donazioni in denaro, escluse quelle in natura quali beni, servizi e competenze.
Scopo del documento è tutelare tutti i soggetti coinvolti dall’attività di raccolta fondi – donatori, destinatari, amministrazioni pubbliche organizzazioni non profit – ribadendo  i principi cardine di «trasparenza, rendicontabilità e accessibilità» che devono regolare la raccolta fondi.
A questo documento seguiranno degli Allegati che conterranno i documenti cui si fa cenno nel testo e alcuni “esempi pratici” cui uniformarsi. Ma per questa seconda parte si dovrà attendere il mese di ottobre.

Partendo dalla trasparenza, le Linee Guida introducono il Documento della Trasparenza, che ciascun ente è invitato a redigere e pubblicare, preferibilmente sul proprio sito internet, per comunicare tutte le «informazioni riguardanti l’attività di raccolta fondi». Il documento dovrà contenere il nome del responsabile della raccolta, la sua finalità (generale o mirata a un progetto specifico), la durata della raccolta e il luogo dove si svolge, le modalità di donazione (privilegiando i canali bancari o postali, che danno diritto ai benefici fiscali), la somma che l’ente intende raccogliere e – da non trascurare – la percentuale dei fondi raccolti che sarà destinata al sostegno dell’organizzazione e quella, invece, che andrà a uno specifico progetto. Le linee guida qui fissano il benchmark, ovvero la soglia del 70% (minimo) che deve essere indirizzata all’obiettivo dichiarato della raccolta, mentre il restante 30% (ma non di più) può andare a coprire le spese di gestione. L’eventuale «scostamento» dalla soglia del 70%, scrivono gli esperti di via Rovello, «dovrà essere motivato nella rendicontazione».

In caso di eccedenze nella raccolta, poi, il Documento della Trasparenza dovrà spiegare che uso se ne farà; inoltre dovrà indicare quali « soggetti diversi da persone fisiche» (aziende, enti pubblici…) hanno contribuito al progetto e in quali tempi il progetto stesso dovrà essere completato. Massima rilevanza dovrà anche essere data, poi, all’eventuale beneficio fiscale di cui il donatore può fruire. Infine, occhio ai conflitti di interessi che potrebbero coinvolgere amministratori, dipendenti o volontari, nell’approvvigionamento di beni e servizi necessari allo svolgimento della raccolta o anche nell’utilizzo dei fondi: regole chiare per gestire questi conflitti devono essere inserite nel codice etico proprio dell’ente.

Le Linee guida affrontano anche il nodo della rendicontabilità, ovvero il resoconto della raccolta fondi, svolto attraverso non solo attraverso una descrizione ma anche e soprattutto la rilevazione analitica dei valori economici. Qui si rimanda ad altri due documenti dell’Agenzia per le onlus, ovvero le  “Linee guida e schemi per la redazione del  bilancio di esercizio” e le “Linee guida per la redazione del Bilancio sociale”. Gli enti con ricavi annui inferiori a 250mila euro che, secondo le Linee guida sui bilanci emanate dell’Agenzia per le Onlus, devono redigere un rendiconto semplificato, dovranno evidenziare in quest’ultimo documento le entrate e le uscite relative alle raccolte fondi. Nel bilancio di missione o sociale (per chi lo redige) si darà poi conto dell’avanzamento dei progetti in corso o del raggiungimento degli obiettivi della raccolta.
Su tutto, comunque, deve sussitere la piena accessibilità gratuita, per donatori e destinatari, di tutte le informazioni relative alle raccolte.





Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA