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L’eterna corsa all’oro minaccia la tribù “incontattata”

Scoperto un villaggio di Yanomami totalmente isolato

di Paolo Manzo

A distanza di vent’anni dalla campagna che portò alla creazione della riserva forestale indigena più grande del mondo, quella Yanomami che si estende su un territorio grande un terzo dell’Italia, l’ong Survival International ha diffuso una serie di fotografie di un piccolo villaggio popolato da indios che non avrebbero mai avuto contatti con il mondo civilizzato. In questa parte di Brasile al confine con il Venezuela la protezione del territorio e la sua “messa in riserva” da parte delle autorità locali preposte è costantemente in pericolo. La denuncia arriva da Funai, la Fondazione che dovrebbe difendere gli Yanomami dai tanti cercatori d’oro che devastarono la tribù negli anni Ottanta, uccidendone il 20% in appena sette anni a causa di malattie e violenze. Proprio in coincidenza con le celebrazioni del ventennale della riserva Yanomami, a migliaia i cercatori d’oro sono ritornati a fare danni mentre, oltre cento sono le piccole piste in terra battuta usate dai mini-aerei di questi avventurieri alla ricerca della “pepita della vita”. Gli Yanomami hanno subito l’oppressione dei cercatori d’oro per anni. Grazie alle pressioni delle ong, di missionari cattolici e di Survival, il governo annunciò la decisione di tracciare i confini di un territorio Yanomami nel novembre 1991, e l’anno successivo fu creata formalmente la riserva indigena.
Le nuove immagini dimostrano come alcuni indios continuino a vivere incontattati in Amazzonia, costruendo le capanne tradizionali nel cuore delle loro comunità. Il direttore generale della ong Survival, Stephen Corry, ha dichiarato che «i sostenitori dell’associazione possono sentirsi molto orgogliosi dei risultati ottenuti, ma che ovviamente, i popoli minacciati dall’occupazione illegale della loro terra sono ancora molti». Inclusi proprio gli Yanomami incontattati: ad appena 15 chilometri dal loro villaggio sono stati infatti individuati alcuni accampamenti di cercatori d’oro. Naturalmente illegali.


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