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Perché il mio mutuo non interessa alla Lega

Detrazioni Imu - un emendamento assurdo

di Franco Bomprezzi

Sto ripensando, con una certa apprensione, al senso che può avere un voto alla Camera, che ha approvato nei giorni scorsi un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord: 499 voti a favore, 5 contrari e 7 astenuti. Governo battuto su una proposta che più o meno sostiene l’opportunità di tagliare l’Imu sulla prima casa, con una detrazione secca del 50%, quando nella famiglia viva un «portatore di handicap non autosufficiente». Che meraviglia, si dirà. Io ho qualche dubbio.
Prima di tutto un dubbio di tipo personale: sono sicuramente una persona con disabilità o, come si legge ancora nelle norme, un “portatore di handicap”. Ho la sfortuna però di non essere a carico di nessuno, se non di me stesso, per il semplice buon motivo che sono riuscito a costruirmi una vita indipendente. Vivo in un appartamento che sto pagando con un mutuo, piuttosto oneroso, e che mi ha impegnato per quindici anni. Ho scelto una casa senza barriere, nuova, proprio perché sono una persona che vive in sedia a rotelle. Ebbene, io per la Lega (e per la maggioranza del Parlamento) non ho diritto ad alcuna detrazione dell’Imu in ragione della disabilità. Vantaggio che spetta solo ai genitori di disabili che vivono in famiglia.
A me pare grottesco e anacronistico. Posso capire che alle famiglie faccia piacere pagare meno la nuova imposta sugli immobili, ci mancherebbe altro. Ma questo provvedimento sa tanto di antico, sa proprio di privilegio, di assistenza, di piccola furbata. Tanto più che non si lega minimamente al reddito, perciò andrà a favorire, se applicato (ancora non lo sappiamo, ma l’ordine del giorno impegna il governo) tutti indiscriminatamente. Non sarebbe meglio destinare una quota del ricavato dell’Imu alla realizzazione di housing sociale senza barriere? Magari per favorire proprio la vita indipendente, ossia l’uscita dal carico della famiglia? Oppure deve vincere sempre la demagogia pelosa?


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