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Famiglia & Minori

AiBi: «una spending review sulle adozioni»

Marco Griffini rilancia l'idea di eliminare il passaggio dai tribunali per l'idoneità

di Redazione

La spending review è la parola di questi giorni, con 40mila italiani che sono nella giornata di ieri hanno inviato al commissario straordinario Enrico Bondi segnalazioni di sprechi che potrebbero essere tagliati. In questo contesto, AiBi fa notare che sul tavolo del Consiglio dei Ministri è arrivato un capitolo di discussione che interessa le Adozioni Internazionali: il taglio alle spese dei Tribunali, avanzato dalla guardasigilli Paola Severino, che chiede risparmio e razionalizzazione dei conti.

 

Marco Griffini, presidente dell’Associazione di famiglie adottive Ai.Bi. Amici dei Bambini, rilancia: «La spending review può essere una buona occasione per razionalizzare finalmente l’iter adottivo, eliminando i dispendiosi passaggi svolti sotto la guida, ormai divenuta superflua, dei Tribunali».

 

«Occorre abolire dall’iter adottivo il ruolo dei Tribunali per i Minorenni e la superflua terzietà del Giudice. A svolgere gli incontri con le coppie infatti vi sono già i Servizi sociali e gli Enti autorizzati. L’Italia purtroppo è rimasta l’ultimo grande Paese europeo ad emettere l’idoneità per via giudiziaria, e questo concentra sulle coppie attenzioni inquisitorie, limitate per giunta alla sola fase preliminare dell’iter, relativa all’idoneità» afferma Griffini, che in questi giorni è al lavoro su una proposta di riforma della Legge sulle Adozioni Internazionali. «Gli stessi presidenti dei Tribunali per i Minorenni ci hanno dichiarato che i lunghi e dispendiosi tempi burocratici sono dovuti a penuria di risorse e, anzi, non pochi di essi si sono detti d’accordo con l’introduzione dell’idoneità amministrativa anche in Italia».

 

Come primo punto di riforma, secondo Griffini bisognerebbe togliere ai Tribunali per i Minorenni la responsabilità sui Decreti di Idoneità e sulla Deliberazione delle sentenze straniere, cosa che può generare un forte risparmio di risorse per lo Stato. I risparmi sarebbero generati dal congiungimento dei colloqui che le coppie svolgono presso i Servizi e gli Enti, e che la presenza del Tribunale per i Minorenni spesso costringe a ripetere. Che siano dunque i Servizi sociali e gli Enti autorizzati, in un percorso congiunto, a seguire la coppia dalla domanda di disponibilità fino alle fasi di dichiarazione dell’idoneità, di conferimento del pre-incarico e di abbinamento con il minore adottabile, attivando un percorso di accompagnamento continuo delle coppie anche nella fase di post-adozione.


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