Famiglia & Minori

Famiglia: le Regioni approvano la ripartizione del fondo nazionale

Confermati i 97 milioni di euro suddivisi tra riorganizzazione dei consultori, badanti e agevolazioni per le famiglie numerose

di Sara De Carli

La Conferenza Unificata Stato Regioni ha approvato ieri, 20 settembre, tre importanti intese tra il Governo, le Regioni e gli enti locali, i cui finanziamenti statali erano già stati impegnati con la ripartizione del Fondo nazionale per le politiche della famiglia previsto dalla Finanziaria 2007 ed annunciato prima dell’estate.

I tre testi approvati riguardano la riduzione dei costi dei servizi per le famiglie numerose, la riorganizzazione dei consultori familiari e la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, e recepiscono alcune delle priorità emerse dalla Conferenza nazionale della famiglia tenuta a Firenze lo scorso maggio. Le intese approvate destinano per un anno 97 milioni di euro alla sperimentazione di progetti di promozione e misure innovative a sostegno delle famiglie, secondo tre aree di intervento:

  • la riorganizzazione dei consultori familiari;
  • la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari;
  • le iniziative per ridurre i costi dei servizi per le famiglie numerose (quattro o più figli).

Le risorse del Fondo per la famiglia si aggiungono a quelle che già le Regioni, nella propria
autonomia, stanziano o intendono stanziare per le stesse finalità. Le intese approvate definiscono le modalità e i criteri con i quali perseguire le finalità indicate nelle tre aree di intervento.
 
 
Abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con quattro o più figli
Sarà possibile sperimentare su larga scala modalità di abbattimento delle tariffe dei servizi essenziali per le famiglie con più di quattro figli, compresi i minori in affido. Lo Stato e gli enti locali promuovono iniziative rivolte ai servizi di erogazione dell?energia elettrica, del gas, dell?acqua e di raccolta dei rifiuti solidi urbani per ridurre i costi sostenuti dalle famiglie numerose, nonché iniziative di contenimento degli oneri per la fruizione o l?accesso ad altri beni o servizi in sede locale. L?obiettivo è di garantire una maggiore tutela attraverso una più equa politica fiscale, mediante il patto con gli enti locali. Saranno gli enti locali a stabilire i criteri e le procedure di dettaglio per l?accesso alla fruizione dei benefici di riduzione dei costi.
 
 
Riorganizzazione dei Consultori familiari
Lo Stato e gli enti locali promuovono progetti sperimentali innovativi per la riorganizzazione e il potenziamento dei consultori familiari, strutture già presenti e variamente denominate ed articolate in sede regionale, per ampliarne e potenziarne gli interventi sociali a favore delle famiglie.
Gli obiettivi sono quelli di promuovere la maggiore integrazione della componente sociale con quella sanitaria; di assicurare la multidisciplinarietà degli interventi (in riferimento agli aspetti psicologici, giuridici, sanitari e ai problemi educativi); di svolgere funzioni di educazione permanente e di mediazione familiare a favore delle coppie, di sostegno ai genitori nei delicati momenti che precedono e seguono il parto e nel percorso di crescita e formazione dei figli; di costituire punti privilegiati di ascolto per le famiglie; di facilitare l?accesso ai servizi; di promuovere interventi di ascolto, sostegno e prevenzione delle violenze e dei maltrattamenti sulle donne, sui minori e all?interno delle famiglie; di attuare una collaborazione con l?autorità giudiziaria e potenziare percorsi di accompagnamento per le famiglie che accolgono minori in adozione o in affido.
 

Qualificazione del lavoro delle assistenti familiari
Questa intesa riguarda la promozione e la realizzazione di progetti sperimentali per la qualificazione del lavoro di cura delle badanti, in modo da garantire che queste siano capaci di prestare assistenza personale e domestica a soggetti parzialmente o totalmente non autosufficienti. Questa area d?intervento è per la prima volta affrontata a livello nazionale.
I progetti prevedono principalmente azioni formative dirette a rafforzare tali capacità, ma possono riguardare anche la promozione di iniziative finalizzate al reperimento, alla selezione e all?inserimento lavorativo del personale destinato all?assistenza familiare, nonché di iniziative destinate al sostegno delle famiglie (informazione e sensibilizzazione, consulenza, inserimento nelle opportunità di servizi della rete etc.).

Saranno gli enti locali a provvedere alla definizione e all?organizzazione dei percorsi formativi per fornire le competenze e le abilità necessarie per rispondere ai bisogni di aiuto e di cura delle famiglie. Per le lavoratrici immigrate il percorso formativo dovrà prevedere anche l?apprendimento di base e il miglioramento della lingua italiana, e la conoscenza di elementi di educazione civica. Per le lavoratrici occupate la formazione prevede modalità flessibili, così da consentire di svolgere contemporaneamente l?attività lavorativa. Nei progetti devono essere individuati i criteri per la certificazione delle competenze acquisite. L?intesa prevede anche la promozione di progetti per la ricerca, la selezione e la prima formazione di persone straniere nei paesi d?origine e la promozione di iniziative per favorire l?incontro tra domanda e offerta di lavoro.
 


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