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Famiglia & Minori

Bielorussia, via libera a nuove pratiche

Lo sblocco dopo quattro anni di attesa

di Sara De Carli

Gli enti italiani riprendono ad accettare domande di adozione in Bielorussia. Lo dice la Cai oggi, in un comunicato. «Nel corso di una recente missione in Bielorussia, le autorità bielorusse hanno segnalato la disponibilità a esaminare, ai sensi della normativa nazionale e dei Protocolli bilaterali sottoscritti con l’Italia, nuove domande di adozione di minori bielorussi da parte di famiglie italiane. A tal fine è stata chiesta la presentazione di un elenco di aspiranti all’adozione, con l’indicazione del nominativo dei minori accolti nell’ambito dei soggiorni di risanamento».

QUATTRO ANNI DI ATTESA. È uno sblocco atteso da più di quattro anni, da quando cioè nel febbraio 2008 gli enti autorizzati e la Cai, con una decisione condivisa, bloccarono il deposito di nuove pratiche adottive. Da oggi invece potranno acquisire nuovi incarichi per la Bielorussia. L’accordo è stato raggiunto in seguito alla missione a Minsk del Capo di Gabinetto Prefetto Morcone, su indicazione del Ministro della Cooperazione Riccardi, dal 13 al 15 maggio scorso.

LA LISTA A META’ GIUGNO. La prima lista di aspiranti genitori dovrebbe essere inviata a Minsk già a metà giugno. La Cai sottolinea che sarà composta «prestando attenzione alle relazioni affettive istauratesi fra le famiglie ospitanti e i minori e alla possibilità – alla luce delle informazioni allo stato disponibili – che questi ultimi possano essere dichiarati adottabili». Già, perché di fatto le adozioni con la Bielorussia sono tutte nominative, fatte cioè da una coppia per un bambino specifico, solitamente già conosciuto attraverso i soggiorni terapeutici e con cui già esiste un legame affettivo.

DAI SOGGIORNI ALLE ADOZIONI. «Siamo molto contenti di questo risultato», commenta Francesco Mennillo, presidente del Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia e a sua volta papà adottivo. Molte delle loro storie si srotolano nel tempo, fatte di rapporti affettivi abituati ormai a convivere con il ritmo alternato dei soggiorni e degli stop burocratici. Quando le adozioni si chiusero, nel febbraio 2008, misero in stand by le pratiche più di 500 famiglie, ma non i loro cuori. Il primo elenco, di 508 nominativi, portato a Minsk da Frattini nel settembre 2009 pian piano si è assottigliato e «gli ultimi ragazzi stanno per arrivare, sicuramente entro settembre», spiega Mennillo. «Già a fine 2011 quindi abbiamo sollecitato il nuovo Governo e in particolare il Ministro Riccardi per proseguire sulla strada del dialogo e preparare una nuova lista».

LE IDONEITA’ SCADUTE. Ora lo sblocco. La Cai ha già incontrato gli enti autorizzati ad operare in Bielorussia e questi sono già al lavoro per ricontattare le coppie di cui hanno notizia. «Ma faccio un appello alle famiglie che intendono adottare, perché contattino al più presto gli enti», dice Mennillo. Vista la brevità dei tempi previsti per questo primo elenco di nominativi, si preocederà con le coppie che già sono in possesso di un decreto di idoneità all’adozione. Infatti la Cai precisa che «qualora il decreto d’idoneità all’adozione internazionale degli aspiranti all’adozione sia divenuto inefficace (per il decorso di un anno dalla sua comunicazione), l’assunzione dell’incarico sarà soggetta alla condizione della conferma o del rinnovo del decreto da parte del competente tribunale per i minorenni».

Sono sei, in questo momento, gli enti autorizzati a adottare in Bielorussia: Associazione Adozioni Alfabeto, Associazione Bambini Chernobyl, Associazionei Cicogna Amici di Chernobyl, Aipa, Brutia, Rete Speranza.


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