Politica & Istituzioni

Bagnasco: Monti ha ignorato economia sociale e Terzo Settore

Bagnasco ha manifestato il suo stupore per il trattamento riservato al non profit dal governo tecnico nella sua prolusione per l'apertura dei lavori del Consiglio episcopale permanente

di Lorenzo Alvaro

Apre il Consiglio episcopale permanente (che si chiuderà il 31 gennaio ndr) e apre i lavori la proluzione del cardinal Angelo Bagnasco presidente della Cei. Fin qui nulla di strano.

Inaspettata però è stata la forte critica del porporato al governo tecnico di Mario Monti. Bagnasco infatti, nel lungo discorso, ha parlato profusamente anche di Terzo Settore, economia sociale e non profit. «Benedetto XVI ha di recente voluto valorizzare la formula cooperativistica quale strumento efficace per combattere strutturalmente la fame. Dare impulso al lavoro autoctono e specialmente agricolo è "un modo per consentire agli agricoltori e alle popolazioni rurali di intervenire nei momenti decisionali e insieme uno strumento efficace per realizzare quello sviluppo integrale di cui la persona è fondamento e fine” (Messaggio per la Giornata dell’Alimentazione, 16 ottobre 2012)», ha sottolineato Bagnasco che ha poi affondato, «una circostanza questa che ci induce ad esprimere, per assonanza, vero stupore per una specie di improvvisa incomprensione che ha colpito il settore dell’economia sociale: proprio da noi, che storicamente siamo stati tra i primi a sperimentarla e abbiamo così tante ragioni concrete per stimarla».

Il presidente della Cei ha cocluso sottolineando che «nutrire più rispetto per l’economia sociale e civile, e per le sue esperienze più tipiche in quello che è chiamato il Terzo settore, è condizione per continuare a disporre del cespite di un’economia prossima a tutti e certamente propizia per la collettività».

Una risposta indiretta al premier uscente, che in questa campagna elettorale, ha aperto al non profit ma sempre sottoponendo questa apertura ad una buona congiuntura economica (come spiega bene in questa intervista per Vita.it Raffaella Pannuti, presidente di Ant). Anche per la Chiesa dunque il Terzo Settore è una possibilità in più per affrontare la crisi, non una voce sacrificabile sull'altare della finanza.


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