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La valle dei monaci, viaggio per l’anima

Presentato oggi alla Borsa internazionale del turismo in corso a Milano "La valle dei monaci", un innovativo progetto di valorizzazione del territorio che il prossimo 1° settembre sarà meta di un pellegrinaggio, in collaborazione con l'Ufficio per la pastorale del turismo religioso della Diocesi di Milano.

di Carmen Morrone

Il progetto – realizzato in collaborazione con Istituzioni e Università oltre che Enti e Associazioni presenti sul territorio con i quali da anni l’Associazione fa rete,  tra cui il Parco Agricolo Sud Milano – ha come obiettivo compiere un primo, significativo passo per far conoscere una Milano diversa, dove l’incontro tra mondo urbano e rurale rappresenti un’opportunità di crescita culturale, ambientale e sociale, in perfetta sinergia con gli obiettivi di Expo 2015.

La Valle dei Monaci è una zona ricca di storia e cultura, ma è anche un territorio in cui attualmente coesistono, non senza contraddizioni, un’area densamente urbanizzata e un territorio agricolo non pienamente valorizzato. In particolare, la tratta compresa tra Piazzale Corvetto e l’Abbazia di Chiaravalle con il suo Borgo costituisce – all’interno dell’ “ambito vallivo di Roggia Vettabbia” – un luogo particolarmente denso di storia.

Proprio sul “confine”, all’inizio del Parco della Vettabbia, sorge l’attuale sede di Nocetum: una chiesetta di origini paleocristiane che conserva nell’abside, grazie al passaggio dei monaci cistercensi nel XIII secolo, rari affreschi di scuola lombarda, e una cascina che in quel periodo fu “grangia”, cioè granaio, dell’Abbazia di Chiaravalle. Nocetum dista dall’Abbazia due chilometri. Passava da qui l’antico percorso, allargato e valorizzato in quegli anni dai monaci cistercensi, che collegava la città all’Abbazia e lungo il quale erano nate le cascine che permettevano ai monaci di immagazzinare i raccolti delle terre bonificate tutt’intorno, prima di inoltrarli nel mercato urbano. Una zona ricca di acque, di terreni resi produttivi, di piccoli ma vivaci centri abitati, di commercio, cultura, spiritualità  e arte, animati dalla presenza delle Abbazie di Chiaravalle e Viboldone: la Valle dei Monaci.

Oggi questo territorio è un “bene invisibile” che aspetta di essere mostrato in tutte le sue potenzialità. L’Associazione Nocetum, grazie al finanziamento di Fondazione Telecom Italia nell’ambito di un bando destinato alla valorizzazione dei beni culturali invisibili del nostro Paese, si è fatta promotrice di un progetto che valorizza la Valle dei Monaci in alcuni dei suoi principali elementi storico-artistici e nelle sue risorse umane e ambientali, così che torni ad essere nuovamente generativa di benessere, qualità di prodotti, qualità sociale.

Per questo la scelta di presentare "La valle dei monaci" alla BIT, la borsa internazionale del turismo dove stamattina Gloria Mari e Giovanni Giagoni hanno illustrato l'iniziativa e annunciato il primo pellegrinaggio che si terrà il 1° settembre in occasione della festa del Creatore.

Un argomento caro pure al magistero di Benedetto XVI il quale nella Caritas in Veritate, offrendo un quadro ampio della questione, ha scritto tra l'altro al n° 51: «La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l'uomo contro la distruzione di se stesso. È necessario che ci sia qualcosa come un'ecologia dell'uomo, intesa in senso giusto. Il degrado della natura è infatti strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana: quando l'“ecologia umana” è rispettata dentro la società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio. Come le virtù umane sono tra loro comunicanti, tanto che l'indebolimento di una espone a rischio anche le altre, così il sistema ecologico si regge sul rispetto di un progetto che riguarda sia la sana convivenza in società sia il buon rapporto con la natura».


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