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Quando Bergoglio disse sì alle unioni civili

Un’intervista sul magazine a un leader degli omosessuali argentini. «Mandai una lettera pubblica all’arcivescovo. 50 minuti dopo che gliela avevo recapitata mi chiamò. Ecco cosa mi disse»

di Paolo Manzo

“Dio ama gli omosessuali”: è quanto disse il cardinal Bergoglio a Marcelo Màrquez, un cattolico omosessuale, teologo già segretario nazionale dell’Opera di San Pietro Apostolo, oggi membro della Commissione direttiva della Federazione argentina di lesbiche, gay, bisessuali e trans. Marquez rivela i particolari dei suoi incontri con l’allora arcivescovo di Buenos Aires in un’intervista pubblicata sul numero di aprile di Vita, in edicola in questi giorni.

«Con Bergoglio ci siamo incontrati la prima volta a Buenos Aires il 2 luglio 2010»,  racconta Marquez, In quel periodo il governo di Cristina Kirchner discuteva animosamente sulla legge per i matrimoni omosessuali (in foto una manifestazione di quei giorni). Il 42enne Márquez aveva scritto poco prima una lettera pubblica recapitata anche all’allora arcivescovo. «Il cardinal Bergoglio oggi Papa Francesco mi ha chiamato al telefono appena 50 minuti dopo che avevo consegnato a mano la missiva preso l’arcivescovato, rivelandomi di aver accompagnato molti gay nel loro percorso», spiega Márquez. «In seguito, per sua espressa richiesta, ci siamo incontrati in due occasioni durante le quali mi ha detto “non credo che l’Argentina sia matura per una legge che regoli i matrimoni. Però credo che le persone sessualmente diverse debbano vedersi riconosciuti i propri diritti e, dunque, sono più a favore delle unioni civili”».

Insomma un Bergoglio tutt’altro che omofobo come sostenuto da certa stampa ma, al contrario, dialogante e a favore della tutela dei diritti dei gay. Del resto anche nel libro dialogo con il rabbino Abraham Skorka, tradotto ora da Mondadori, Bergoglio non usa certo toni da “crociata”. «L’omosessualità», dice, «è sempre esistita, non era mai successo nella storia che si cercasse di darle lo stesso status del matrimonio». Semmai si dichiara preoccupato che a esserne danneggiati siano soprattutto i bambini.
 


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