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Slot machine: progettate per ingannare

I costruttori delle macchine mangiasoldi hanno studiato attentamente le combinazioni e inserito effetti sonori e luci che "festeggiano" anche quando il giocatore perde gran parte del proprio denaro. Un vero e proprio inganno che arriva al cervello e porta a sovrastimare le vittorie, spingendo a giocare sempre di più

di Gabriella Meroni

La dipendenza da slot machine non esiste solo nella mente dei giocatori, ma viene instillata consapevolmente dalle macchine stesse attraverso meccanismi di gratificazione, suoni e colori appositamente studiati per "ingannare" l'utente e dargli l'illusione di vincere, anche quando è esattamente il contrario.

Non si tratta di un'impressione ma di una realtà provata in modo scientifico da un'équipe di ricercatori della canadese University of Waterloo, in Ontario, capitanati dal neurologo comportamentale Michael J. Dixon. "Nel progettare le slot machine si pone una grande attenzione ai suoni, che costituiscono di fatto il feedback che arriva al giocatore", spiega Dixon. I suoni allegri e gioiosi, associati a una vittoria, riescono infatti a ingannare il cervello dando l'impressione al giocatore di aver vinto, anche quando ha inequivocabilmente perso.

"Le perdite sono camuffate da guadagni", spiega ancora il professore, "e agiscono come rinforzo positivo, cancellando qualsiasi sensazione di aver perso soldi". Un esempio? Se si introduce un dollaro in una slot e grazie a una combinazione fortunata se ne vincono 5, la macchina esplode in un rutilare di luci colorate e musiche di giubilo. Al contrario, quando si perde tutto la macchina sta ferma, non si illumina e rimane silenziosa. Se ne sta lì, pronta a ricevere la prossima moneta.

Il problema è costituito da tutti i casi intermedi, che sono la maggioranza assoluta: quando per esempio, avendo introdotto un dollaro, si ricevono 25 centesimi, la macchina ugualmente si mette a "cantare" come in  caso di vittoria, quando in realtà è ovvio che tre quarti della somma se ne sono andati in fumo. Quindi, anche se ha perso di brutto, il giocatore ha la sensazione di essere un vincitore.

L'esperimento portato avanti dai ricercatori ha provato i devastanti effetti che questo inganno produce sui dipendenti dall'azzardo: ha chiesto a 96 giocatori di fare 200 tiri alle slot, una volta con macchine sempre mute e l'altro con macchine che si illuminavano e suonavano; tutte le slot erano programmate per far vincere solo 28 turni su 200. Ebbene, alla fine i ricercatori hanno chiesto ai giocatori quante volte pensavano di aver vinto, e la volta in cui avevano giocato con suoni e luci tutti i giocatori hanno sovrastimato di gran lunga le vittorie.

Ma non finisce qui. Grazie alla collaborazione di tecnici specializzati che hanno analizzato gli algoritmi alla base delle combinazioni inserite nelle slot, Dixon e i suoi hanno scoperto che i costruttori hanno inventato anche un altro trucco: rendono più frequenti le combinazioni in cui due simboli su tre escono uguali, e il terzo simbolo, pur diverso, si trova esattamente sopra o sotto quello "giusto", che così viene intravisto dal giocatore. E' un'illusione, ma dà l'impressione di "essere arrivato vicino alla vittoria" e spinge così a giocare ancora.


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