Economia & Impresa sociale 

Sicilia: terra di economia civile

Fino al 29 settembre la seconda edizione della scuola di economia civile di AvoLab. Tema scelto: "La cooperazione tra inclusione sociale e viluppo sostenibile"

di Redazione

Ha preso il via ieri, martedì 24 settembre, la seconda edizione della scuola di economia civile di AvoLab (Laboratorio siciliano di Economia Civile) realizzata in collaborazione con la Sec (Scuola di economia civile) Loppiano. Il tema scelto per questa edizione è: “La cooperazione tra inclusione sociale e sviluppo sostenibile”
Su questo tema per tutta la settimana trenta giovani – alcuni non siciliani – si confronteranno con i grandi studiosi della nuova economia e con le esperienze più eccellenti del Terzo settore e dell’innovazione sociale con la volontà di seguire non solo un percorso formativo ma soprattutto un progetto educativo che apporti sviluppo, trasparenza, progresso ed innovazione.

Per Rosa Albanesi, docente dell’Università di Messina e direttore scientifico della Scuola il tema scelto «ci permette nell’anno dedicato ad Antonio Genovesi di riflettere sulla possibilità di fare economia in modo diverso, in una dimensione più umana ed attenta ai bisogni della persona, considerando il modello cooperativo non solo come una tipologia d’impresa ma soprattutto una strategia di sviluppo».
Per il presidente di AvoLab, Steni di Piazza, quello in corso è un grande appuntamento «reso possibile dalla voglia di cambiamento che abbiamo intercettato in Sicilia ed abbiamo trasformato in progetto positivo finalizzato a creare e generare nuova economia basata sul “giusto profitto” ma soprattutto sul benessere diffuso».

Un grande progetto, insomma, reso possibile anche grazie alla fitta rete di organizzazioni che l’ha sposato diventando partner dell’iniziativa (Vita Non Profit,  Il Movimento Cristiano Lavoratori, Ubi Banca Carime, Banca Popolare Etica, Confcooperative Sicilia, Etica Sgr, Economia Di Comunione, Bioturismo, Management Technologies, la Diocesi Di Noto, Fiba Cisl, Libera, Fondazione di Comunità di Messina) e alla generosità dello staff organizzatore e del corpo docente che prestano gratuitamente il loro contributo.
 


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