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Venite a contare i morti

Elisa Furnari sul suo blog Siculamente affronta la tragedia di ieri con iul suo carico di morti innocenti, «persone e non immigrati uomini, donne bambini, anime in fuga, cuori pieni di speranza»

di Redazione

500 persone in viaggio, persone e non immigrati, uomini, donne bambini, anime in fuga, cuori pieni di speranza. Caricati in un barcone come bestie, per due giorni senza potersi muovere, forse respirando a stento e senza dubbio carichi di paura, tra loro più della metà è rimasta intrappolata in un mare che non perdona.

Lampedusa accoglie i nostri morti, di tutti, di chi spende la vita, il cuore e la testa perché questa terra abbia futuro, perché i suoi figli abbiano la speranza.  I morti di chi non ascolta, i morti di chi non opera, i morti di chi crede che basta chiudere una porta e non vedere

Lampedusa accoglie i morti dell’ultima e prevedibile strage, frutto di un sistema politico e istituzionale che fuori e dentro la Sicilia pensa per troppo tempo ai giochi di potere e alle strategie di voto e che poi si ferma ad esprimere cordoglio dinnanzi all’evidenza di un fallimento tutto Istituzionale, morale e scusate…se dico anche personale.

Perché ognuno di noi può, perchè ognuno di noi deve fare dell’Italia una terra di accoglienza e non solo professarla come tale, perché al sudore dei tanti volontari che da anni accolgono anime stremate dal viaggio serve aggiungere la seria volontà politica di regolamentare i canali, di vigliare sull’immigrazione disperata di chi fugge e non sono certamente i “muri” che risolvono il problema.

La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio di oggi (l’ennesima!) e per lo scafista si aprono le strade del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e dell’ omicidio plurimo….per tutti noi, eletti ed elettori si apre la via della vergogna.

     Vergogna, quella che Papa Francesco grida a braccio nel suo essere sempre talmente autentico da spiazzare chiunque lo ascolti o lo legga. Leggo a fatica i tanti messaggi istituzionali di cordoglio, troppi e troppo spesso provenienti da chi non sa cosa significa accogliere su un molo, ospitare in un CARA il doppio o meglio il triplo delle persone previste, di chi non sa quanto sudore costa inventarsi attività che sostengano e supportino chi dentro le strutture sta troppo tempo, oltre quello logico, oltre quello previsto dalle norme.

Forse serve ricordare che oltre al barcone naufragato a Lampedusa è approdata in nottata un’altra “caarretta del mare” con altri 463 extracomunitari. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone, ieri il giorno in cui si cercava posti per i vivi…oggi quello in cui si “cerca spazio per i morti.

In una dichiarazione  Barroso “ha ricordato l’azione della Commissione attraverso Frontex, e quanto questo strumento sia stato potenziato negli ultimi anni”.

Bhe…evidentemente non basta!

Fontex (l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue) è nata per coordinare il pattugliamento delle frontiere esterne e rafforzare gli accordi con i Paesi confinanti con l’Unione europea per la riammissione dei migranti extracomunitari respinti lungo le frontiere, ma da anni e da più voci si chiede che diventi pienamente operativa ed oggi mi vien da dire pienamente efficace.Certamente l’intervento su Fontex è stato potenziato, più fondi e più strimenti ma forse le critiche espresse sul suo operato (in particolare sul problema dei respingimenti in mare di potenziali rifugiati politici in Paesi terzi non sicuri) da Amnesty international e l’European council for Refugees and exiled (Ecre) meritano un ascolto più attento.

Venite a contare i morti – come grida in lacrime Giusy Nicolini Sindaco di Lampedusa – perché chi muore sperando porta con se i nostri sogni…ma da domani aiutateci ad accogliere i vivi, perché a nessuno può essere tolto il diritto di sognare.

di Elisa Furnari dal suo blog Siculamente


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