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Nobel per la Pace 2013 all’Opac

Il riconoscimento è stato assegnato all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche impegnata in questi giorni in Siria. «Il disarmo figura in modo prominente nell'eredità di Alfred Nobel» sottolineano dal Comitato

di Redazione

Il Premio Nobel per la Pace 2013 è stato assegnato all'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.

Lo ha annunciato il presidente del comitato norvegese, Thorbjon Jagland, sottolineando che in questo modo si spera di contribuire alla completa distruzione delle armi chimiche. «I recenti eventi in Siria, dove sono state ancora usate, hanno sottolineato la necessità di rafforzare gli sforzi per mettere al bando queste armi». È quanto si legge nella motivazione del riconoscimento all'Opac, impegnata in queste giorni in Siria nella missione di verifica e smantellamento dell'arsenale del regime di Bashar al Assad.

Nella motivazione si ricorda poi come «alcuni Stati non sono ancora membri dell'Opac». La Siria ha deciso di aderire a seguito dell'accordo per la distruzione dei suoi arsenali chimici, ma ancora rimangono fuori cinque Paesi: Angola, Corea del Nord, Egitto, Israele e Myanmar. Il comitato norvegese del Nobel ricorda poi come alcuni «Stati non hanno osservato la scadenza, che era aprile 2012, per la distruzione delle loro armi chimiche. E questo si applica specialmente agli Stati Uniti e la Russia». Il Comitato sottolinea quindi di aver premiato l'Opac per i suoi «sforzi intensi per eliminare le armi chimiche».

«Il disarmo figura in modo prominente nell'eredità di Alfred Nobel», conclude la motivazione riferendosi al fondatore del prestigioso Premio, «il comitato norvegese ha attraverso numerosi premi sottolineato la necessità di farla finita con le armi nucleari. Con il premio all'Opac, il comitato vuole contribuire all'eliminazione delle armi chimiche».

A capo dell'organizzazione c'è un diplomatico turco: Ahmet Uzumcu, già console generale ad Aleppo e ambasciatore in Israele e alla Nato, nel 2008 presidente di turno della Conferenza sul disarmo. Uzumcu parla di un riconoscimento degli sforzi fatti «negli ultimi 16 anni per la pace globale».

«È anche un riconoscimento al lavoro del nostro staff, ora dispiegato in Siria, che sta facendo uno sforzo molto coraggioso per adempiere al suo mandato», ha detto alla televisione norvegese “Nhk”.


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