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Cooperazione & Relazioni internazionali

Cooperazione internazionale, il giorno della riforma

Vita.it è in grado di anticipare il testo che entrerà in Consiglio dei Ministri. Piatti (Avsi): «È un passo in avanti ma si poteva fare di più, manca ancora una visione sistemica dell'attività internazionale del Paese».

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio ha in agenda l’esame del disegno di legge di “disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”. In pratica si tratta della tanto attesa riforma della legge 49 dle 1987 in vista della quale i tre maggiori coordinamenti delle ong italiane qualche giorni fa avevano scritto una lettera aperta al premier Enrico Letta.

Vita.it è in grado di presentare in anteprima i testi della relazione illustrativa, della relazione tecnica e dell’articolato del provvedimento che sta per entrare in Cdm. Testi che trovate in versione integrale in allegato. Di seguito invece la sintesi con le novità più rilevanti fra cui l’istituzione dell’ nell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS). Che il segretario generale dell’Avsi Alberto Piatto in un primo rapido commento considera «un passo in avanti», anche se ancora manca «una visione sistemica dell’attività internazionali del nostro Paese nelle sue articolazioni profit e non profit». Più puntualmente Piatti infine sottolinea come l’autonomia di spesa del direttore dell’Agenzia previsa a un milione di euro «sia troppo bassa» (art.16) e come sarebbe stato preferibile «non inserire il limite massimo di quattro anni per il personale in aspettativa» (art.25).

 

Capo I

Articoli 1 e 2

Le norme contenute nel Capo I prevedono interventi di natura ordinamentale che non contengono nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Esse non innovano rispetto agli attuali campi di intervento della cooperazione allo sviluppo proponendo un aggiornamento degli obiettivi maggiormente rispondente all’evoluzione della normativa e delle strategie internazionali, dalle Nazioni Unite, alle altre Organizzazioni Internazionali di cui l’Italia fa parte, all’Unione Europea.

 

Capo II

Articoli 3-9

Gli articoli del Capo II definiscono l’ambito di applicazione della cooperazione prevedendo i diversi tipi di interventi nella quale essa si sostanzia. Nel ricordare che i finanziamenti annuali da destinare alla cooperazione allo sviluppo e la loro ripartizione fra i diversi canali di intervento sono stabiliti secondo le pertinenti disposizioni recate dal bilancio dello Stato, si sottolinea come le disposizioni del Capo II non contengano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Per quanto riguarda in particolare l’articolo 7 esso prevede il mantenimento in funzione del fondo rotativo per i crediti concessionali già in essere presso il Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi dell’articolo 6 della legge 26 febbraio 1987 n. 49.

 

Capo III

Articoli 10-15

Nessuno degli articoli del Capo III dal 10 al 15 che si occupano dell’indirizzo politico, governo e controllo della cooperazione allo sviluppo contiene nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

In particolare, per l’istituzione del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (CICS) di cui all’articolo 14 e della Conferenza nazionale per la cooperazione allo sviluppo di cui all’articolo 15 non sono previsti oneri aggiuntivi. In relazione poi alla Conferenza l’articolo 15 esplicita che la partecipazione non dà luogo a compensi, né rimborsi spese comunque denominati.

 

Capo IV

Articoli 16-20

Le norme del Capo IV contengono la nuova architettura istituzionale della cooperazione allo sviluppo che si articola nell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), istituita dall’articolo 16, e nella Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli affari esteri, i cui compiti sono evidenziati dall’articolo 19. L’articolo 20 disciplina il Comitato Congiunto per la cooperazione allo sviluppo, quale organo di raccordo funzionale e operativo fra Agenzia e DGCS.


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