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Rosaria: «L’atrofia non mi ha impedito di essere mamma»

Oggi è la Giornata europea della vita indipendente. La vicenda emblematica di Rosaria Durazzo, sposata e madrei di due bambini: «Ogni persona disabile che riceve risorse dallo Stato, deve poter scegliere autonomamente la maniera di impiegarle»

di Nicola Nicoletti

Rosaria Durazzo è in carrozzina da tanto a causa di un’atrofia muscolare spinale. Ha conosciuto il marito Pasquale grazie a in un viaggio dell’Unitalsi a Lourdes; gli occhi verdi della ragazza che colpiscono quelli del giovane cilentano e la studentessa di sociologia inizia un’avventura impensabile sino ad allora. Ci sono le parole, una cascata, che continuano dopo il pellegrinaggio grazie al telefono, quotidianamente. Poi la voglia di condividere la fede e la vita tenendosi per mano, e di avere un figlio nonostante Rosanna non abbia mai camminato sul velluto, anzi. Tutti le dicono che sarà pericoloso a causa dell’atrofia, mortale. Lei è tenace, testarda, va avanti.

Nasce una bimba, poi arriva anche un figlio. Si può, nelle sue condizioni, ma lo viene a sapere dopo. Carenza di informazioni in un’Italia del Sud che vede i diversamente abili non come loro vorrebbero. Si laurea a Napoli in Sociologia, ha voglia di vivere pienamente, dal titolo di studio alla famiglia. Vivranno ad Ascea, la patria di Parmenide di Elea, padre della filosofia eleatica, roba che in Europa tira tanto, in Italia meno. Adesso pensa anche a chi, come lei, desidera una vita diversa. “Per questo il Mo.V. I. Campania Onlus diffonde la conoscenza delle problematiche legate alla Vita Indipendente per le persone con disabilità, al fine di ottenere l’assistenza personale autogestita”. L'associazione, che oggi 5 maggio festeggia la giornata europea della vita indipendente, condivide la filosofia e i principi del Movimento Internazionale  per la Vita Indipendente e di Enil (European Network on Independent Living – la Rete Europea), opera in sostegno di chi ha necessità di assistenza personale e vuole una vita con meno vincoli. “Tutte le persone con disabilità hanno diritto di scegliere come vivere, dove vivere, con chi vivere”. È l’imperativo che Rosanna e gli amici che la supportano in un progetto che nasce da lontano, negli anni settanta nei campus americani, arriva in Campania. In tanti Paesi europei è possibile. Da noi la Toscana dà, con una legge, la possibilità al disabile di organizzarsi. “Il concetto è rivoluzionario – spiega – la Regione offre a te il capitale per le spese da sostenere, le cure o per l’assistenza personale. Tu fai un progetto che, se approvato, parte un’autogestione, quindi una vita indipendente, passando da un’assistenza diretta ad una indiretta”. I costi, spiega, vengono abbattuti di molto. Emilia e Puglia si stanno muovendo in questo senso. In Campania ancora si stenta, ecco perché, senza perdersi d’animo, Rosaria ha iniziato l’ennesima battaglia per l’emancipazione. “Ogni persona disabile che riceve risorse dallo Stato, deve poter scegliere autonomamente la maniera di impiegarle e chi assumere per l’assistenza personale poiché le persone con disabilità devono essere titolari degli stessi diritti e delle stesse opportunità di tutti gli altri cittadini”.  L’assistenza personale permette di operare le scelte che riguardano il quotidiano: alzarsi, vestirsi, lavarsi, andare in bagno, uscire, mangiare, vedere amici, lavorare, studiare, viaggiare,  divertirsi. Non solo abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche di quelle mentali e burocratiche.

Info: www.enil.it
 


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