Welfare & Lavoro

Grazie a “Incontri ravvicinati”, le biblioteche entrano in carcere

Del Corno: «Un progetto orientato non solo a rafforzare la coesione sociale, ma anche a incrementare il patrimonio cognitivo grazie all’intrecciarsi di esperienze e culture»

di Redazione

«Cinque ‘squadre’ bibliotecarie per cinque diversi progetti che hanno per obiettivo non solo l’aumento della coesione e dell’inclusione sociale, ma anche l’incremento del patrimonio cognitivo grazie all’intrecciarsi di esperienze e culture per uscire da situazioni di disagio o di emarginazione». Così ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del comune di Milano durante la presentazione di “Incontri ravvicinati. Colmare le distanze, sfatare i pregiudizi: in biblioteca si può”.

Il progetto culturale è realizzato dal Sistema bibliotecario urbano milanese, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo (138mila euro), ha attivato 37 azioni locali, aprendo un tavolo di coordinamento centrale e di valutazione e cinque tavoli locali, coinvolgendo 16 partners. Da questo lavoro hanno preso il via cinque sperimentazioni. Eccole.

“Oltre il muro” è realizzato da Biblioteca Parco Sempione, ABCittà e Teatro La Madrugada e vuole creare dialogo e confronto tra due realtà, la città e il carcere, normalmente separate da uno spesso strato di isolamento e pregiudizio. Con Biblioteca Vivente fuori e dentro i detenuti del Carcere di Bollate diventeranno “libri umani” in una sfida agli stereotipi carcerari, mentre nei laboratori di scrittura “Ti prendo in parola” le parole dei reclusi si intrecceranno con quelle dei cittadini “liberi” viaggiando dentro e fuori dal carcere. Biblioteca e carcere saranno luoghi di incontro che offriranno, a detenuti e non, l’occasione di conoscersi e interagire attraverso modalità non convenzionali, al di là dei luoghi comuni.

“Dentro e fuori” portato avanti da Biblioteca Fra Cristoforo e Fratelli dell’Uomo
è la biblioteca che indirizza la propria azione alle mammeospitate, insieme ai loro figli da 0 a 3 anni, nell’Istituto di Custodia Attenuata per le Madri detenute (ICAM). Attraverso i laboratori di narrazione “Entriamo dalla finestra” e “Storie aperte”, gli incontri di scrittura autobiografica “Mamme che raccontano”  e  l’ascolto musicale precoce per i bambini con i laboratori di Musicainfasce® e Sviluppo alla musicalità®, si vuole favorire il processo identitario delle madri, la relazione con i figli e il legame con la collettività interna ed esterna, attivando il confronto su modi diversi di cura dell’infanzia e instaurando atteggiamenti di apertura e dialogo.
 
“Lasciami andare” è coordinato da Biblioteca Oglio, Istituto Comprensivo “Cavalieri” di Milano e Teatro La Madrugada e si rivolge ai ragazzi ospiti dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria e ai loro coetanei residenti nella zona sud-ovest di Milano per favorirne l’integrazione e la coesione sociale nel contesto territoriale. Si articola in due azioni: la prima, a partire da laboratori  tematici di lettura/scrittura, multimedialità e arte/immagine, da tenersi sia in I.P.M. sia all’esterno, crea una rete con le Istituzioni e le Associazioni. La seconda realizza laboratori di dialogo, tra i ragazzi dell’Istituto e i loro coetanei “liberi”, nei quali le parole si traducono in immagini che esprimono e comunicano in modo efficace il loro immaginario e che potranno poi viaggiare ed essere viste in diversi luoghi della città.

“Biblioteche in rete a San Vittore” è realizzato da Centro Servizi Biblioteche Rionali, Fondazione Caritas Ambrosiana, Fondazione Casa della carità A. Abriani, Fondazione Culturale San Fedele, Sesta Opera San Fedele e Associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti. Si tratta di un viaggio che, attraverso le parole di oggi, i libri, le voci e gli interessi dei detenuti, incoraggia la partecipazione dei cittadini alla concreta strutturazione di un Sistema bibliotecario interno al carcere. Con l’obiettivo di dotarlo di procedure, norme e criteri in linea con gli standard bibliotecari cittadini e di attivare risorse e canali di interazione con le biblioteche della città e i suoi frequentatori. Ogni azione messa in campo è occasione di scambio e confronto con il mondo esterno e favorisce la responsabilizzazione dei detenuti così come quella della collettività nei confronti della realtà carceraria.

“Biblioteca finestra sul mondo” è nato dall’iniziativa di Biblioteca Gallaratese, Fate Artigiane, Soleterre e si rivolge alle comunità migranti, con una particolare attenzione alle famiglie, alle donne e alle badanti di origine straniera che vivono il quartiere e frequentano la biblioteca. L’obiettivo è promuovere coesione sociale favorendo l’accesso e la partecipazione attiva dei cittadini stranieri alle risorse e alla promozione culturale della biblioteca. Un fitto palinsesto di incontri interculturali, da tenersi in biblioteca, nelle scuole, in museo e sul territorio, ha il duplice scopo di fornire occasioni di scambio, confronto e condivisione e di sostenere la genitorialità e i ricongiungimenti familiari attraverso la comunicazione a distanza e il potenziamento del servizio skype.
 


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