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Gozi: «Il servizio civile è la nostra priorità in Europa»

Il sottosegretario agli Affari Europei: «Serve però una vera rivoluzione culturale, l'impegno del nostro Governo su questo fronte sarà assiduo»

di Redazione

«Il servizio civile universale europeo è una priorità dell’Italia. E questo a livello europeo è ben chiaro», a dirlo è il sottosegretario agli Affari Europei  intervenendo alla due giorni “Gioventù italiana-Una garanzia per l’Europa” in corso a Roma su iniziativa della Agenzia nazionale per i giovani. Una priorità che  però implica «una rivoluzione mentale da parte anche dei soggetti attuatori perché non si tratta più solo di concepire un intervento per la propria comunità territoriale, ma di concepirsi anche come strumento di mobilità intraeuropea».

L’Italia, insieme alla Francia e alla Germania sta provando a immaginare una prima sperimentazione di servizio civile europeo. Per Gozi la strada è quella giusta «perché sono i Paesi con istituti più simili al nostro», ma l’orizzonte ultimo rimane una sorta di Corpo umanitario e volontario europeo, che «riunisca tutti i giovani sotto la bandiera dell’Europa e non quella dei singoli stati membri». Un progetto che affiancato a quello di Erasmus + andrebbe a costruire le fondamenta di un nuovo modello di cittadinanza. «Queste esperienze oltre ad avere un valore in sé in termini di crescita culturale e professionale  naturalmente generano incontri: già oggi i figli dell’Erasmus, ovvero quei bambini nati dall’incontro di ex studenti in giro per l’Europa, sono un milione. Un milione di cittadini realmente europeo. Pensiamo a quali numeri potremmo raggiungere grazie a un vero servizio civile continentale». 


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