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Umbria, arriva la legge no slot

L'Umbria è l'ottava Regione ad eemanare una legge di contrasto al gioco d'azzardo legale. Approvata il 14 novembre scorso con 20 voti a favore e uno contrario. Ecco cosa prevede la legge

di Redazione

Approvata con 20 voti a favore, 1 no (Valentino-FI) e 4 astensioni (Nevi, Rosi-FI e Mantovani, Monni-Up/Ncd) il disegno di legge “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico”, un testo che è il risultato di tre differenti proposte aventi come tema comune il contrasto al gioco d'azzardo è diventato legge . Così sono 8 le Regioni aver emanato leggi di contrasto all'azzardo legale, più due provincie autonome (Trento e Bolzano).

Le finalità della legge sono quelle di prevenire l'insorgere di dipendenza da gioco e contrastare il gioco d'azzardo patologico, sostenendo le persone affette da tale patologia e le loro famiglie attraverso un aiuto da parte delle strutture sanitarie, l'istituzione di un numero verde per segnalare le problematiche, il coinvolgimento e la formazione di associazioni e operatori del settore, l'informazione estesa a cominciare dalle scuole, la distanza di almeno 500 metri delle nuove sale da gioco da scuole, centri per anziani e altre strutture vulnerabili.  Molto discussa prima dell'avvio della trattazione di questo punto all'ordine del giorno la norma finanziaria, che prevede una dotazione di 120mila euro, e che non può quantificare con esattezza l'entità sia degli sgravi fiscali (meno 0,92 per cento dell'aliquota Irpef per i gestori che rinunceranno alle slot machine, potendo fregiarsi anche del marchio no-slot) che degli aggravi (più 0,92) per chi le installa

Al termine della votazione palpabile la soddisfazione del presidente della Commissione antimafia e antidroga, Paolo Brutti: “Questa legge dice chiaramente che l'Umbria dichiara guerra alle slot e al gioco d'azzardo. Una scelta non solo politica e finanziaria ma anche etica”. Paolo Brutti, presidente della Commissione contro le mafie e le tossicodipendenze, commenta così l'approvazione del testo sulle ludopatie approvata a in Consiglio regionale. “Premesso che il giro d'affari è colossale e che i nostri mezzi legislativi possono essere solo di disturbo – prosegue Brutti – l'aumento di tassazione per chi possiede le slot e l'obbligo di introdurre la tessera sanitaria per coloro che giocano, costituiscono importanti nuovi strumenti di contrasto. Non solo scoraggiano aperture di nuove sale ma aprono alla possibilità di stringere ulteriormente i controlli con interventi di natura tecnologica. Se in pochi anni i soggetti affetti da gioco compulsivo sono diventati il doppio dei tossicodipendenti non era possibile restare inerti. La liberalizzazione del gioco, infine, ha decretato ben altri effetti di quelli auspicati in origine, fornendo margini di guadagno alla criminalità organizzata che ha trovato un nuovo fertilissimo terreno di speculazione, riciclaggio e usura, per giunta legale. Siamo insomma – conclude Brutti – solo all'inizio di una battaglia che deve puntare alla proibizione del gioco d'azzardo”.

 

SCHEDA

LE FINALITÀ della legge sono: LA PROMOZIONE DELL'ACCESSO CONSAPEVOLE E MISURATO AL GIOCO, per prevenire l'insorgere e la diffusione dei fenomeni di dipendenza, e il CONTRASTO AL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO, comprendendo il trattamento terapeutico e il recupero sociale delle persone che ne sono affette ed il supporto alle loro famiglie. Vengono inoltre stabilite misure volte a contenere l'impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull'inquinamento acustico e sul governo del territorio. In questo contesto divengono attori fondamentali anche i Comuni e le Aziende sanitarie, così come viene riconosciuto un ruolo attivo alle associazioni di promozione sociale, alle cooperative sociali, alle associazioni di rappresentanza delle imprese e degli operatori di settore e alle istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda i controlli, gli altri attori fondamentali saranno forze dell'ordine e polizia, con specifici protocolli operativi congiunti.  Sarà istituito un NUMERO VERDE REGIONALE per le segnalazioni e le richieste di aiuto e per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza per l'orientamento ai servizi competenti. I riferimenti del numero verde dovranno essere affissi su ogni apparecchio per il gioco lecito e nei locali con offerta del gioco. La Regione promuove, senza maggiori oneri per il bilancio regionale, la progressiva introduzione di idonee soluzioni tecniche volte a bloccare automaticamente l'accesso dei minori ai giochi, anche mediante l'installazione di sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla Pubblica amministrazione, nonché la creazione di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d'azzardo patologico e i loro familiari. Le distanze dei locali dove si trovano apparecchi per il gioco lecito dovranno essere di almeno 500 metri da scuole, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito socio-sanitario e centri di aggregazione giovanile. Sarà vietata qualsiasi pubblicità relativa all'apertura e all'esercizio di sale giochi. Sono previste sanzioni da 5mila a 15mila euro, nonché chiusura delle sale da gioco o sigilli agli apparecchi per chi non rispettasse le misure dettate. Sarà istituito il MARCHIO REGIONALE “NO SLOT” per gli esercizi che rimuoveranno o sceglieranno di non installare apparecchi per il gioco lecito, con incentivazioni che prevedono la RIDUZIONE DELL'ALIQUOTA IRAP DELLO 0,92 PER CENTO. Al contrario ci sarà un aumento per gli esercizi nei quali risulteranno installati apparecchi per il gioco lecito.

Prevista altresì la FORMAZIONE di operatori sociali e sociosanitari, per quelli delle associazioni di consumatori e utenti, per gli educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, oltre che per i gestori di sale da gioco e per il personale, allo scopo di prevenire gli eccessi del gioco, in particolare attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio e delle loro dinamiche. La Regione potrà concedere contributi ad associazioni e cooperative sociali che si occupano delle problematiche correlate al gioco allo scopo di finanziare progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali o progetti promossi dalla Regione stessa, disciplinando con proprio atto le modalità di assegnazione dei contributi ed il monitoraggio sull'attuazione dei progetti finanziati.

Fino alla definitiva INTRODUZIONE NEI LEA (Livelli essenziali di assistenza) delle prestazioni relative al gioco d'azzardo patologico, la Regione promuoverà lo svolgimento, da parte delle aziende sanitarie locali di iniziative, anche a carattere sperimentale, nei confronti di persone affette da dipendenza da gioco d'azzardo patologico e patologie correlate.

 

 

 


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