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Cooperazione & Relazioni internazionali

Khalid Chaouki: formiamo gli imam e strutturiamoci

Il deputato del Pd sprona i musulmani pacifici ad essere protagonisti e lancia la sfide del futuro

di Martino Pillitteri

«Occorre un segnale di protagonismo da parte dei musulmani italiani ed europei per ampliare subito il loro sdegno nei confronti di questa violenza e per non dare alibi a chi specula sulla paura». A dare la carica è Khalid Chaouki, deputato Pd di origine marocchine.  
E cosa ha in mente onorevole? «Iniziamo a incontrarci, a fare massa critica. Ieri è stato il momento del silenzio in segno del rispetto per le vittime. Oggi  è la giornata dell’azione.  Ho infatti organizzato ( oggi  Giovedì 8 gennaio, ore 18 in piazza Farnese  a Roma)  una fiaccolata per la libertà di stampa e per ribadire il vile attacco terroristico di Parigi. Mi aspetto tanti musulmani romani e soprattutto tanti giovani».

 


«L’islam italiano» sostiene  Chaouki, «deve alzare la voce senza se e senza ma. I musulmani pacifici devono fare uno sforzo in più rispetto a quelli  profusi in passato. Non ci devono essere ambiguità. La libertà è una bandiera da tenere sempre alta».
L'intento è apprezzabile ma non pensa che queste inizative spot incidino poco o nulla a lungo termine? 
«Non c'è dubbio che bisogna impostare un ragionamento a lungo termine e dare un senso continuativo alle manifestazioni. Bisona lavorare seriamente su due fronti: uno è quello della formazione degli imam, l'altro è quello della rappresentanza. La formazione è fondamentale. Dobbiamo avere degli imam all'altezza dei loro compiti e che non esprimino posizioni  contrarie ai principi democratici. Come del resto non possiamo continuare ad essere rappresentati da personaggi il cui ruolo è stato stabilito senza criteri di assegnazione chiari e trasparenti».


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