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Basso: «Stiamo lavorando per sbloccare le norme no slot»

Parla Lorenzo Basso, deputato Pd e membro dell'intergruppo parlamentare sul gioco d'azzardo patologico che sottolinea, «ci sono diverse norme bloccate nelle commissioni. I nostri sforzi sono volti a fare in modo che vengano approvate il prima possibile»

di Lorenzo Alvaro

Dopo la Legge di Stabilità, al cui interno erano previsti una serie di interventi nei confronti del gioco d'azzardo legalizzato, in Parlamento tutto è rimasto fermo. Per capire quali provvedimenti siano in cantiere e a che punto sia la loro approvazione abbiamo parlato con Lorenzo Basso, deputato del Pd in prima linea nella battaglia no slot.

 

Lorenzo Basso, deputato Pd

Deputato, ci faccia il quadro della situazione…
In questo momento ci sono alcuni provvedimenti bloccati. Il primo, che si dovrebbe sbloccare a breve, è la Delega Fiscale. In particolare l'art. 14 che darebbe vita ad un Testo Unico sulle problematiche a carattere fiscale relative alle concessioni e ai regolamenti locali in tema di azzardo. Il testo è stato approvato nel marzo 2014 e i tempi sono maturi perché diventi operativo. Bisogna vigilare però, perché i decreti attuativi passeranno solo in Commissione e non in aula. Fatto che desta qualche preoccupazione.

Quali altri interventi attendono di diventare legge?
Bloccato da mesi un Pdl, nato dalla sintesi di diverse proposte sul Gap, con uno sguardo più socio sanitario. È incardinata alla Commissione affari sociali. In questo testo eravamo riusciti ad inserire anche alcune norme a carattere restrittivo, per quanto riguarda il perimetro del gioco, e di disincentivazione. È ferma perché i monopoli di Stato, in un parere richiesto dalla Commissione bilancio, ne hanno contrastato alcuni aspetti. Si tratta di un problema di coperture economiche.
Legge di stabilità

Ad essere stata approvata invece è la Legge di Stabilità, che al suo interno ha alcuni passaggi dedicati al gioco. Che ne pensa?
Contiene delle norme che sono certamente dei passi avanti, come la sovratassazione una tantum ai concessionari, ma non è ancora abbastanza. La Legge di Stabilità purtroppo in tema di giochi d'azzardo è piena di chiaroscuri e se è positivo il finanziamento delle azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico, è senz’altro negativo il mancato innalzamento del prelievo erariale generale.
Controversa è anche la questione della regolarizzazione economica per le sale scommesse. La nuova regola non fa altro che riconoscere e inquadrare nella legge italiana centri che già operavano in virtù delle norme europee. E’ vero che non ci sarà quindi un aumento di queste sale ma il segnale è negativo perché si continua a ricercare benefici erariali e non comprendo neanche chi ha fatto la battaglia per aumentare tali benefici, schierandosi per alcuni tipi di gioco piuttosto che per altri. C'è poi a mio avviso un grande autogol. Penso alla norma prevista al comma 650 della legge di stabilità autorizza infatti il governo ad azioni per rilanciare i giochi che hanno subito una contrazione. A preoccuparmi non sono tanto le conseguenze pratiche della norma poiché sono ancora da scrivere le regole attuative, quanto l’idea politica che sta dietro l’emendamento: il gioco come fonte di entrate erariali da incentivare, invece che come piaga sociale da contrastare.

Su cosa state lavorando in questi giorni?
La prima cosa è proprio il confronto sulla Delega Fiscale. Il fatto che si voglia far arrivare i decreti attuativi senza dialogo è grave. Il nodo della battaglia no slot è proprio l'art.14. Il modo per regolamentare l'azzardo in questo Paese e dare conforto alle leggi regionali che ormai sono molte in Italia. In seconda battuta dobbiamo riuscire a sbloccare il progetto di legge sul Gap. Piuttosto sono convinto sia meglio stralciare i punti senza copertura approvando comunque una parte del testo piuttosto che lasciare cadere la questione. Non si può usare elementi controversi per bloccare tutto.
 


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