Attivismo civico & Terzo settore

Filantropia diffusa: il modello americano

Nel 2013, nove famiglie americane su dieci si sono dedicate all'impegno sociale donando il 72% dei 268miliardi di euro, pari al 2% del Pil, che costituisce la cifra più alta mai registrata dai tempi della Grande Depressione. In attesa di quelli del 2014, facciamo il punto sullo stato della filantropia a stelle e strisce

di Marco Dotti

Ammontano a 335,17 miliardi di dollari, ovvero 268 miliardi di euro, pari al 2% del Pil nazionale, le somme donate in beneficenza negli Usa. È la cifra più alta mai registrata dagli anni della Grande Depressione.

Numeri in crescita

Questa tendenza, attestata dall'Annual report on philantropy 2014 (i numeri ovviamente si riferiscono al 2013), verrà fuori da ogni ragionevole dubbio confermata anche per l'anno appena chiuso. 

L'andamento  delle donazioni dal 1973 al 2013

Benché i dati non siano ancora disponibili, la tendenza vede oramai da 5 anni in crescita il settore della filantropia, ben oltre il persistere della crisi globale. Lo confermano le recenti parole di L. Gregg Carlson, della Giving Usa Foundation

Le cinque categorie della community

Sempre più americani donano e sempre più americani ricchi decidono di mettere a disposizione della comunità parte dei loro profitti. Ma non ci sono solo loro, la maggior parte delle donazioni viene da gente semplice che si dedica alla vita sociale all'interno di una comunità. Già attorno a questa parola, "comunità" (community), potrebbero sorgere incomprensioni.

Il termine "community", nella cultura americana, esprime il senso di una comunità coesa non tanto attorno a valori etnici o religiosi, quanto a quella porzione dello spazio sociale che si ordina attorno a obiettivi e bisogno condivisi. In questo senso, è rilevante notare che cinque sono le categorie capaci di aggregare questa comunità. 

 

Fonte:Giving USA Foundation | Giving USA 2014

Cinque le categorie che, stando alle indiscrezioni, nel 2014 avrebbero raggiunto i livelli di donazione più alti di sempre: 1) servizi alla persona; 2) salute; 3) fondazioni; 4) ambiente e animali; 5) educazione.

I numeri di una crescita: individui & società

La filantropia a stelle e strisce cresce e cresce a dispetto della crisi. Ecco allora che,  al 31 dicembre 2013, gli organismi senza non profit censiti ammontano a 1.429.801. Di questi, 966.559 sono organizzazioni di beneficenza, 96.584 sono fondazioni e 366.618 sono leghe civiche, associazioni e gruppi che non rientrano nella forma giuridica della fondazione o dell'ente senza scopo di lucro.

Fonte:Giving USA Foundation | Giving USA 2014

Donatori. Il il 72% dei 268miliardi di euro donati nel 2013 è stato donato da privati cittadini, il 15% da fondazioni e il 5% da imprese private. 

Fonte:Giving USA Foundation | Giving USA 2014

Beneficiari. Scomponendo ancora i dati, dal lato dei beneficiari notiamo che il 31,5% dei 268miliardi di euro è stato destinato a organizzazioni caritatevoli religiose a parrocchie e confraternite, il 16% è stato destinato all'educazioni, il 12,5% al sostegno sociale, il 9,5% alla sanità e solo – vedremo nella prossima puntata che il dato ha una sua rilevanza – il 5% all'arte.

Un Paese di volontari

Popolazione. Il dare, però, non sembra caratterizzarsi come gesto attivo in un'inerzia generale. Oltre a donare, infatti, il 26,5% dei cittadini americani, ossia un quarto della popolazione, dichiara di aver svolto attività di volontariato nell'anno precendente l'inchiesta (in questo caso i dati si riferiscono al 2012).

Famiglie. In pratica, 9 famiglie su 10si sono impegnate nel sociale nel corso dell'anno. 

Ore donate. Le ore di lavoro "donate" ammontano quindi 7,9 miliardi e corrispondono a ucirca 175miliardi di dollari.

Insomma, mai come in questo caso potrebbe vare il motto di Benjamin Franklin secondo cui "time is money", il tempo è denaro. Anche se il tempo, e il dono, sono molto, molto di più.

@oilforbook

 

 

 

 


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