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La Milano full color di Bonvesin de la Riva

Una mostra molto coinvolgente, realizzata dai migliori giovani illustratori. Si mette in scena un libro di sette secoli fa che dice molto della città di oggi che si prepara all’Expo

di Redazione

Riscoprire Milano attraverso lo sguardo di Bonvesin de la Riva. È il senso di una mostra molto particolare, che apre sabato 14 e che ha Vita tra i media sponsor. Bonvesin è un intellettuale scrittore vissuto oltre sette secoli fa, e che nel 1288 scrisse quello che resta forse il più bel libro dedicato a una città: Le Meraviglie di Milano. molto  Lo scrisse in un momento di grandissime tensioni e violenze, con l’intento di risvegliare una coscienza civica  facendo leva su quelle positività, che fanno di Milano città fuori dall’ordinario. E che sono delle costanti che ne attraversano la storia.

È questo il presupposto che ha originato una mostra del tutto insolita, che aprirà i battenti a Casa Testori, una sede vicinissima all’area Expo. 34 illustratori, alcuni già noti al pubblico di Vita perché hanno firmato qualche copertina del mensile, sono stati chiamati a mettere in scena altrettante situazioni evocate da Bonvesin. A metterle in scena e, naturalmente, ad aggiornarle al nostro tempo. Non si tratta di una mostra storica, ma piuttosto di un percorso, in cui la fantasia degli illustratori fa scattare l’immaginario del visitatore di oggi. Abbiamo così la stanza dove si racconta di una città già proiettata in verticale, attraverso le pusterle le torri e i campanili; o quella di una città che, pur non avendo né fiumi né mare, ha nell’acqua una componente decisiva del proprio sviluppo. Ma soprattutto emerge la Milano che ha come caratteristica qualificante  il “chilometro zero”: vive e si nutre di ciò che produce in quel polmone fertile che è la pianura circostante.

La mostra quindi vuole essere contagiosa, così come lo è, ancor oggi, la lettura delle Meraviglie di Milano di Bonvesin. L’energia delle parole dell’autore duecentesco si travasa nel linguaggio delle immagini e delle installazioni che gli illustratori chiamati all’impresa hanno saputo confezionare.

Se la vitalità della Milano del 1200 si esprimeva in particolare nell’integrazione tra città e territorio e nella qualità già esclusiva delle lavorazioni artigianali, la vitalità della Milano di oggi si esprime soprattutto nelle esperienze di creatività.

La scuola dei nuovi illustratori è parte ed espressione di questa creatività: giovani che, da Milano, hanno tratto l’energia per affermare la loro professionalità e la loro immaginazione su giornali, riviste e copertine di libri in tutto il mondo. A far parte della compagine della mostra è stato chiamato anche un gruppo di allievi di MiMaster, un master che sta conoscendo notevole successo e che prepara le nuove leve di illustratori. La mostra ha un titolo che annuncia subito l’intento di raccontare in modo diverso una città come Milano: “Tutti i colori tranne il grigio”. Si terrà a Casa Testori, una sede espositiva che negli ultimi anni si è caratterizzata per lo sperimentalismo delle sue proposte.

Oltre a Luca Doninelli, il comitato scientifico della mostra si avvale di grandi competenze come quella di Francesco Franchi, art director di Il/Il sole24 ore, di Angelo Rinaldi, art director di Repubblica e di Matteo Riva, art director di Vita. Oltre a loro anche Francesca Vargiu, docente alla Domus Academy e Giuseppe Frangi, direttore di Vita.

La mostra sarà accompagnata anche da workshop e incontri in cui gli stessi illustratori si eserciteranno dal vivo in dialogo con i visitatori.

Sito: tictig.tumblr.com

Nella foto di copertina Luca Font a lavoro

 


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