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Sanità & Ricerca

In Toscana, la dialisi si fa (anche) in vacanza

Il progetto “Dialisi vacanze” consente ai turisti che sono pazienti nefropatici cronici di trovare il servizio nelle località di villeggiatura toscane

di Carmen Morrone

La persona in trattamento spesso è obbligata a restare nel luogo di residenza abituale per le sedute di dialisi senza potersi spostare per vacanza o per altre necessità, se prima non viene fatta una programmazione del viaggio.

In Italia i dializzati sono circa il 7 per mille della popolazione, e ogni anno i nuovi casi che entrano in dialisi sono circa l’1,3 per mille, e risultano in costante aumento.

Il progetto  – che coinvolge soprattutto le aziende sanitarie della costa: Viareggio, Livorno, Grosseto e Massa Carrara – dà la possibilità di dare continuità alle sedute anche in vancanze last minute.

La Toscana ha avuto sempre una sensibilità particolare nei confronti delle esigenze dei soggetti più fragili, che altrimenti non troverebbero risposte in altre realtà italiane. Fin dal 1998 ha incentivato le aziende sanitarie a organizzare progetti mirati a garantire l’attività di dialisi ai cittadini toscani, italiani e ai turisti stranieri nei luoghi di villeggiatura. Ogni anno usufruiscono del servizio “Dialisi vacanze” circa 600 persone, fra cui cittadini americani, russi, tedeschi, olandesi, svizzeri.

Per il 2015 il finanziamento complessivo da parte della Regione Toscana è di 140mila euro alle aziende sanitarie.


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