Welfare & Lavoro

Cornetti e pizzette, gratis dalle ore 20

Accade all’Aramar Bar di Ercolano grazie all’iniziativa del titolare, il signor Angelo Rossolillo, che appena prima della chiusura serale del suo locale, ha deciso di regalare i cibi freschi e ancora invenduti. «Non è elemosina», dice Angelo e spiega perchè

di Carmen Morrone

«Un successo al di là delle nostre aspetttive – dice Angelo Rossolillo dell'Aramar Bar che si trova a Ercolano, in via Panoramica 62 dove lavorano anche Raffaella Ammirevole e il collaboratore Francesco -. Per due ragioni: perché arrivano persone a ritirare cornetti, pizzette e dolci e perché altri negozianti ci stanno chiedendo  come possono fare anche loro questa iniziativa».

Come è nata l’idea?

Capita che, la sera appena prima di chiudere il locale, nelle vetrine ci siano ancora cibi freschi invenduti. Li abbiamo sempre portati a casa o regalati ai clienti più affezionati. Qualche settimana fa, ho pensato che si potevano donare a chi ha più bisogno. Per provare a capire se la mia idea fosse una buona idea abbiamo messo un cartello in vetrina. Un foglio bianco con la scritta in pennarello, niente di più. Una cliente ha fatto una foto e l’ha pubblicata su Facebook e la notizia ha cominciato a girare.

Chi ritira cornetti e pizzette?

Anziani  e giovani senza tetto.

Queste persone leggono i social network?

La gente ha cominciato a parlarne nel quartiere, queste persone sono state avvisate dal passaparola.

Cosa accade quando arrivano al bar?

Tanti rimangono fuori, leggono il cartello e si vede che non sanno cosa fare se entrare o no. Allora usciamo noi e consegniamo il sacchetto. Abbiamo pensato infatti di preparare dei sacchetti con i cibi e chi arriva al bar lo può prelevare. Bastano poche parole.

Quali sono stati i suoi dubbi sull'opportunità dell'iniziativa?

La vergogna. Pensavamo che la gente non accettasse i nostri sacchetti perché lo considerava un'elemosina. Ma non è elemosina perché noi semplicemente non buttiamo ciò che rimane invenduto. E' un modo per non sprecare del cibo. Sembra che la gente l'abbia capito, perchè arrivano persone che abitano nel quartiere, non sono persone di passaggio, degli sconosciuti, e pare abbiamo vinto la vergogna.

Come stanno reagendo i suoi colleghi?

Mi stanno chiamando in molti perché vogliono sapere come si fa a copiare questa iniziativa. È quello che volevo, far sì che la nostra idea fosse copiata da altri. Ho lavorato per vent’anni nei supermercati e ho visto tanti sprechi, la sera vengono buttati chili di roba. Vorrei tanto che la grande distribuzione copiasse la nostra iniziativa. Al  Sud, come al Nord.

 

 


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