Comitato editoriale

I volontari della Lega del Filo d’Oro si raccontano

Allegato al nuovo numero di VITA, un libro che percorre le storie degli oltre 2mila volontari della Lega del Filo d’Oro. Con un intervento di Renzo Arbore

di Sara De Carli

In occasione dei suoi cinquant’anni, la Lega del Filo d’Oro ha voluto celebrare e ringraziare gli oltre 2mila volontari che con il loro impegno gratuito hanno accompagnato e fatto crescere l’Associazione. L’ha fatto con il volume “L’amore in più”, allegato al numero di maggio di VITA (in edicola da domani), che racconta il loro impegno all’interno della Lega del Filo d’Oro.

Perché questa scelta? Perché alla Lega del Filo d’Oro il volontariato non è solo una risorsa preziosa per aumentare le attività rivolte alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali: i volontari, dice Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro, «fanno parte del nostro stesso DNA».

Tre sono le caratteristiche peculiari di questa storia di impegno civile: primo, volontari e operatori qui lavorano davvero fianco a fianco, come nella struttura a doppia elica del DNA, in un equilibrio raro, oggettivamente difficile da realizzare (la letteratura parla di de-volontarizzazione delle non profit al crescere della loro specializzazione in un servizio) e anche oneroso dal punto di vista dell’investimento di risorse economiche e umane, ma di una ricchezza inestimabile. Secondo, il valore aggiunto che i volontari portano all’interno della Lega del Filo d’Oro e dei suoi servizi non si misura tanto nelle 44.652 ore di servizio prestate nel 2014 dai 595 volontari attivi, quanto nella lucida consapevolezza che essi hanno del proprio compito: offrire a persone che non vedono e non sentono – e che di conseguenza hanno spesso difficoltà enormi a mettersi in relazione con il mondo – l’esperienza liberante di essere amati, accolti e frequentati per quello che sono, al di fuori dei ruoli codificati di famigliare, medico, educatore (“Tu stai con me solo perché mia mamma ti paga”, è la bruciante accusa di Erika, una ragazza sordocieca, da cui prende le mosse il libro). I volontari al contrario offrono uno spazio di libertà e gratuità, prezioso perché restituisce dignità di persone. Terzo, questo non è un volontariato facile: serve imparare un metodo di comunicazione diverso, Fausto ha affiancato Franco per due anni prima di sentirsi dire un semplice “ciao”, Santina segue ragazzi con disabilità così complesse che viene naturale chiedersi “ma loro si accorgono o no della mia presenza?”. La gratificazione non è immediata, eppure i volontari della Lega del Filo d’Oro trasmettono in maniera palpabile una dedizione enorme per le persone che affiancano, un amore che va al di là del servizio di volontariato.

Era uno degli imperativi di Sabina Santilli: sono passati cinquant’anni e proprio i volontari sono i custodi dei valori che stanno alla base di un sogno diventato realtà.

Foto di copertina di Stefano Pedrelli