Famiglia & Minori

LA RDC dalla Francia annuncia la ripresa delle adozioni

Non ci sono conferme ufficiali, ma Mme Berthe Bongo Kaya - in Normandia per la Festa delle famiglie dell'associazione "Vivre en Famille" - avrebbe annunciato che la RDC ha revocato la sospensione delle adozioni internazionali

di Sara De Carli

Champsecret è un comune francese di 1.046 abitanti situato nel dipartimento dell'Orne nella regione della Bassa Normandia. In questo piccolo paese della Francia oggi è stata data una notizia che potrebbe porre fine a venti lunghissimi mesi di attesa sofferta per centinaia di famiglie e bambini. A Champsecret oggi Mme Berthe Bongo Kaya, vice capo di gabinetto al Ministère du Genre, de la Famille et de l'Enfant della Repubblica Democratica del Congo, «ha annunciato la ripresa delle adozioni internazionali fra il suo Paese e il resto del mondo». A dare la notizia – unica fonte, seppur già ripresa da moltissimi siti francesi – è stato Maxime Huteau per Ouest France, rilanciato in Italia dal Coordinamento CARE.

Si tratta di una notizia che – ci dicono alcuni enti autorizzati italiani attivi in RDC – per il momento non è accompagnata da alcuna comunicazione ufficiale, ma comprensibilmente le famiglie in attesa l’hanno già salutata con commenti di assoluta euforia, accompagnati dall'attesa di una mail ufficiale, che sperano arrivi già durante la notte.

Come mai questa notizia è uscita a Champsecret? Mme Berthe Bongo Kaya era lì ospite di Vivre en Famille, un ente autorizzato alle adozioni internazionali (in francese OAA – organisme autorisé pour l’adoption. In occasione della annuale Festa delle famiglie, l’associazione ha invitato due ministri africani: Bijou Mushitu Kat, ministro du Genre et de la Famille della RDC e Naomi Azaria Houinhoui, ministro della Famiglia del Bénin.

Vivre en Famille è un’associazione nata nel 1993. È stata creata da una coppia, Maurice ed Edith Labaisse: dopo avere cresciuto i loro sei figli si sono dedicati ai bambini abbandonati con disabilità mentali e loro stessi ne hanno adottati dodici. Oggi Vivre en Famille è uno fra i più grandi enti autorizzati alle adozioni della Francia e dal 1998 ad oggi concluso circa 1.200 adozioni.  

Nel novembre 2014 l’associazione Vivre en Famille ha ricevuto il Premio Balzan per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli (un milione di franchi svizzeri), consegnato da Giorgio Napolitano: con quei soldi l’associazione sta costruendo nella provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo un reparto di maternità e riattivando una scuola per favorire la scolarizzazione di 500 bambini Pigmei che vivono ai bordi della foresta equatoriale.

In quell’occasione Radio Vaticana fece un’intervista ai coniugi: «Voi lavorate in Paesi dove non c’è stabilità politica e infrastrutture. Su cosa e chi una piccola Ong come la vostra può contare per portare avanti i propri progetti?». «Riusciamo sempre ad essere bene accolti in tutti questi Paesi perché quello che cerchiamo di fare è apprezzato dai governanti. Quando andiamo per la prima volta in un Paese la prima cosa che facciamo è chiedere un incontro col ministro degli Affari sociali o della Famiglia per poterci presentare e vedere quello che possiamo realizzare. Non vogliamo mai imporci e questo spiega le agevolazioni che otteniamo». 

In foto, il ministro Boschi il 27 maggio 2014, all'arrivo a Roma da kinshasa dei primi 31 bambini adottati da famiglie italiane.


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