Cooperazione & Relazioni internazionali

Mark Zuckerberg sta con i migranti

Il papà di Facebook annuncia una donazione di 5 milioni di dollari alla non-profit americana Dream.US, che aiuta i figli degli immigrati senza documenti, arrivati negli Stati Uniti da bambini ad andare all’università

di Ottavia Spaggiari

Una lauta donazione che ha tutto il sapore di una presa di posizione politica. Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook ha annunciato mercoledì proprio sulla sua bacheca, una donazione di 5 milioni di dollari per aiutare i figli degli “immigrati illegali” negli Stati Uniti ad andare all’università. “Senza i documenti è spesso molto difficile riuscire a d ottenere un’educazione universitaria e non si ha accesso agli aiuti federali”. Ha scritto Zuckerberg mercoledì. “Dovremmo davvero dare il benvenuto ai giovani brillanti, volenterosi provenienti da tutte le nazioni e aiutarli a raggiungere il loro potenziale nella nostra società.” E’ così che Zuckerberg e la moglie, Priscilla Chan hanno devoluto questi 5 milioni di dollari a Dream.US, una nonprofit fondata nel 2013, che offre borse di studio ai figli degli immigrati illegali, arrivati negli Stati Uniti da bambini.

Il contributo del papà di Facebook garantirà l’accesso all’università a 400 ragazzi nella Bay Area, nei prossimi cinque anni.

E se 5 milioni di dollari potrebbero sembrare solo briciole, paragonate al patrimonio di Zuckerberg, che, secondo Forbes, si aggirerebbe intorno ai 36 miliardi di dollari, e annunciare una donazione via Facebook, potrebbe non sembrare la cosa più elegante del mondo, in realtà la dichiarazione acquisisce un significato soprattutto politico. Zuckerberg è da anni un sostenitore dei diritti degli immigrati e, nel 2013, ha co-fondato il gruppo di pressione politica FWD.us, insieme ad altri giganti della Silicon Valley, come Marissa Mayer (CEO di Yahoo) e Bill Gates, che ha tra gli obiettivi principali proprio una riforma delle politiche sull’immigrazione. Si calcola che siano circa 2,1 milioni i figli degli immigrati senza documenti, arrivati clandestinamente negli Stati Uniti da bambini, (i cosiddetti Dreamers – Development, Relief and Education for Alien Minors Act, ).

Solo poche settimane fa, Hillary Clinton, aveva annunciato di aver assunto all’interno della sua campagna per le elezioni 2016, Lorela Praeli, arrivata nel Paese da bambina e figlia di immigrati clandestini, quindi senza documenti, ma protetta dal rimpatrio grazie all’amnistia di Obama del 2012, che aveva garantito un permesso di soggiorno e lavoro temporaneo a chi aveva meno di 30 anni ed era arrivato nel Paese prima dei 16 anni.

In poche ore lo status di Zuckerberg ha raccolto oltre 120mila like ed è stato condiviso oltre 8mila volte.

Foto: ALFREDO ESTRELLA/AFP/Getty Images


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