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In cammino verso la Gioia

Si è svolto alla Piramide di Mauro Staccioli, nel messinese, il Rito della Luce, celebrazione del Solstizio d’Estate. Organizzato dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti, è un evento di grande spiritualità e condivisione a cui hanno partecipato migliaia di persone, assieme a moltissimi artisti.

di Cristina Barbetta

Stupore, meraviglia, senso di infinito, invito alla riflessione sono alcune delle emozioni che ho provato salendo alla Piramide di Mauro Staccioli. Scultura monumentale di 30 metri sulla collina di Motta d’Affermo, Messina, si staglia a picco sul mare con le isole Eolie in lontananza. La Piramide – 38° Parallelo è stata realizzata nel 2010 da Mauro Staccioli e concepita assieme ad Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte. Artista-mecenate, intellettuale visionario, Presti dona bellezza e conoscenza senza chiedere nulla in cambio, realizzando progetti culturali che coniugano impegno artistico e sociale.
In questo luogo unico la Fondazione Fiumara d’Arte ha organizzato il 21 giugno il Rito della Luce, quest’anno alla sesta edizione, una celebrazione del Solstizio d’Estate, alla quale hanno aderito migliaia di persone da tutta Italia. Un atto di Devozione alla Bellezza, che ispira da sempre la vita di Presti, a cui hanno partecipato artisti, musicisti, attori, cantanti, poeti e scrittori, in un’atmosfera di grande condivisione e autenticità. Tutti hanno celebrato la luce, la gioia, la bellezza dello stare assieme, fino al tramonto, con canti e danze davanti alla Piramide, di fronte al mare.
La Piramide fa parte del Parco della Fiumara d’Arte, il più grande museo all’aria aperta di arte contemporanea di tutta Europa. Realizzato da Antonio Presti assieme ad artisti nazionali e internazionali, è composto da sculture monumentali disseminate in un vasto territorio di incredibile bellezza naturale, in parte lungo la costa, ma soprattutto nell’entroterra, attraverso le foreste ai confini tra i Nebrodi e le Madonie.
La Piramide, che si trova al 38° parallelo, emerge dal terreno come suo naturale prolungamento, dal momento che è realizzata con lo stesso ferro di cui è composta la terra. E' orientata a nord-ovest e spaccata da una fessura da cui, al tramonto, entra la luce.
«La scelta del luogo è stata fondamentale come per tutte le opere della Fiumara d’Arte, nel rispetto dell’ascolto del genius loci», spiega Antonio Presti. «La Piramide, archetipo universale, sorge in un posto magico dal quale può esprimere, con energia ancora maggiore, un pensiero di rinascita e di sacralità. E in questo modo afferma anche il valore etico ed estetico dell’opera d’arte e l’impegno che l’arte e gli artisti si assumono verso la società».

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L'edizione di quest'anno è dedicata alla Resilienza della Bellezza e alla gioia di vivere.
Dopo tanti anni di resistenza nei confronti delle istituzioni, che non promuovono la conoscenza come valore di futuro, la Fondazione Fiumara d’Arte ha scelto la strada della resilienza, perché mentre la resistenza implica un andare contro, e in questo andare contro ci si può fare male, ci si può spezzare, «la resilienza, a differenza della resistenza, non implica una condizione oppositiva ma la possibilità di rigenerare la bellezza originaria senza opporsi».
I partecipanti al Rito, vestiti di bianco, fanno «un viaggio simbolico all’interno della Piramide, un cammino dall’oscurità alla luce, che consegna Bellezza e Conoscenza a tutti i visitatori, affinché le trasmettano al futuro».
C’erano tanti giovani e tanti bambini al Rito. A loro, che sono il futuro, Presti consegna il dono del rito e il suo significato.
La Piramide consegna anche gioia di vivere in un momento di crisi spirituale e valoriale determinata dal denaro e dal consumismo «che ci ha spinti alla negazione del futuro e alla depressione spirituale , facendo sì che la nostra anima perdesse la percezione della Gioia».
L’unico modo per ricontattare la gioia «è quello di riconnettersi al futuro attraverso la spiritualità, che ci permetterà di ricontattare lo stupore, la meraviglia, la gioia».
“Sono qui per stupirmi” è il titolo di una bellissima poesia di Antonio Presti, che inizia così: «Con lo stupore si inizia e anche con lo stupore si termina. E tuttavia non è un cammino vano…».
Una volta ricevuta la conoscenza i partecipanti al Rito dovranno consegnarla, «senza dimenticare mai che la sua potenza risiede nella condivisione. Più la consegnamo, più aumenta. E non è questione di denaro, ma solo di cuore».


La foto di apertura è della Fondazione Fiumara d'Arte. Le foto della gallery sono della Fondazione Fiumara d'Arte, di Daniela Thomas, di Giovanni Russo e di Cristina Barbetta.


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