Education & Scuola

La buona scuola è legge: le novità in pillole

La Camera ha approvato il testo di riforma della scuola con 277 sì e 173 no

di Sara De Carli

La buona scuola è legge. L’Aula della Camera ha definitivamente approvato la riforma della scuola, con 277 voti a favore, 173 contro e 4 astenuti. Il «Sì di Montecitorio non è atto finale ma atto iniziale di un nuovo protagonismo della #scuola», ha twittato la Ministra Stefania Giannini, nel dare la notizia. «3 miliardi di investimento, 102.700 assunzioni. Il dialogo continua. L'Italia cambia», le ha fatto eco Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. Il sottosegretario Davide Faraone sul suo sito ha messo nero su bianco tutti i numeri e anche lui mette l’accento sulla necessità del coinvolgimento di tutti, per realizzare davvero il cambiamento«il percorso della Buona Scuola si è concluso in Parlamento. Da oggi inizia negli istituti italiani, sul territorio, realtà per realtà. Una sfida per un vero cambiamento, serve passione, desiderio di nuovi saperi, sperimentazione e vera autonomia. Insegnanti motivati per bambini, bambine, ragazzi e ragazze che vivono il presente e diventano costruttori del nostro futuro».

La sintesi del ddl è su tutti i siti, con tutti i numeri delle assunzioni. Qui i punti qualificanti dal nostro punto di vista.

Attenzione agli alunni adottati. Nell’ottica della prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e potenziamento del diritto allo studio degli alunni con BES, il comma 7 lettera l) introduce l’applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Miur il 18 dicembre 2014.

Formazione al primo soccorso. Il comma 10 prevede iniziative di formazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, in collaborazione anche con il 18 del Ssn e il contributo di realtà del territorio.

Scuole Aperte. Il comma 2 prevede che nei periodi di sospensione dell’attività didattica le istituzioni scolastiche ed enti locali, in collaborazione con le famiglie e le realtà associative e del terzo settore promuovano – nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili – attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici.

Istruzione degli adulti. Si punta a nuovi modelli organizzativi e didattici, in modo da innalzare i livelli di istruzione degli adulti. Per farlo, Indire realizzerà un monitoraggio annuale delle attività di ampliamento dell’offerta formativa dei centri di istruzione per gli adulti, e dopo tre anni si provvederà eventualmente a rivedere il regolamento (comma 23).

Il volontariato nei curriculum dello studente. Il curriculum dello studente diventa più flessibile, con insegnamenti opzionali nel secondo biennio delle superiori e all’ultimo anno. Vi entrano anche le esperienza formative in alternanza scuola lavoro, le attività artistiche e culturali e le pratiche musicali, sportive e di volontariato scolte in mabito extrascolastico (comma 28).

Alternanza scuola-lavoro. Viene aumentata, a 400 ore negli istituti tecnici e professionali e a 200 ore nei licei. Fra gli enti dove svolgerla, anche quelli di promozione sportiva riconosciuta dal Coni (comma 33). Al termine di ogni anni il dirigente redige una scheda di valutazione delle strutture con le quali sono state stipulate convenzioni.

Premialità per gli ITS. Dodici mesi dopo la fine degli studi, si andrà a vedere il tasso di occupabilità degli studenti: il 30% delle risorse agli ITS verrà distribuito così, facendo della premialità un elemento di premialità. Uniformato a livello nazionale il patrimonio delle fondazioni di partecipazione cui fanno capo gli ITS, che dovrà essere di non meno 50mila euro.

Docenti abilitati in classi di concorso diverse. L’ultimo passaggio alla Camera ha corretto la contestata norma. Ora il comma 79 precisa che il dirigente potrà utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quella per la quale sono abilitati a patto che abbiano titolo di studio valido per l’insegnamento della disciplina in questione e «purchè non siano disponibili nell’ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso».

Valutazione del dirigente. Il Comma 93 va ora ad articolare i criteri per la valutazione del dirigente. Fra i punti, ci sono l’apprezzamento del suo operato all’interno della comunità professionale e sociale, il contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti, il contribiuto nell’ambito di sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale.

Il concorso ad hoc per i posti di i concorsi . Il comma 109, lettera b) prevede che d’ora in poi saranno banditi anche per i posti di sostegno, con la separazione delle carriere. Per il concorso, in generale, vale il servizio prestato in tutte le scuole (non più come era nella versione precedente del testo, solo nelle scuole statali).

SÌ SCELTA TRA SOSTEGNO O POSTI COMUNI. All’interno del Piano straordinario di assunzioni 2015 vi docenti potranno scegliere se entrare di ruolo sul sostegno oppure sui posti comuni: salta l'obbligo per gli insegnanti abilitati al sostegno di essere assunti sui posti medesimi.

Seconda chance per i docenti bocciati dopo il periodo di prova. Il comma 119 introduce la possibilità di «un secondo periodo di formazione e di prova, non rinnovabile», in caso di valutazione negativa al termine dell’anno di formazione e di prova. Serviva? Un anno non bastava?

Valutazione dei docenti. Il comma 129, lettera c) introduce un sesto componente nel comitato per la valutazione dei docenti: oltre ai tre docenti e ai due genitori (o un docente e uno studente, scelti dal consiglio di isituto) si aggiunge un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale fra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Al termine del triennio 2016/2018 gli uffici scolastici invieranno al Miur una relazione sui criteri adottati dalle scuole per il riconoscimento del merito dei docenti. Sulla base di tali relazioni un apposito comitato tecnico scientifico – previo confronto con parti sociali e rappresentanze professionali – predisporrà le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a luvello nazionale.

Valutazione delle scuole. Il comma 144 stanzia 8 milioni l’anno, dal 2016 al 2019, a favore di Invalsi per potenziare il sistema di valutazione delle scuole.

School bonus. È una delle novità del decreto, un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate (dal 2017 diventerà del 50%) riconosciuto alle persone fisiche, agli enti non commerciali e ai soggetti titolari di reddito di impresa per un importo massimo di 100mila euro di spesa per ciascun periodo di imposta. Il comma 148 ora definisce concretamente le modalità. Le somme però devono essere versate in un apposito capitolo del bilancio dello Stato e poi riassegnate ad apposito fondo del Miur che le erogherà alle scuole. Il 10% di tale fondo verrà assegnato alle scuole che risultano destinatarie di erogazioni liberali inferiori alla media nazionale.

Detraibilità spese per frequenza scolastica. Confermato al comma 151 la detraibilità di 400 euro per le spese sostenute per la frequenza di scuole paritarie, a partire dalla scuola dell’infanzia.

Piano di edilizia scolastica. Ampio piano di edilizia scolastica, sia per la costruzione di nuove scuole, con nuovi ambienti di apprendimento e aperti al territorio, sia per la sicurezza delle scuole. Una pecca, nell’ultimo passaggio alla Camera l’Osservatorio per l’edilizia scolastica “perde” le organizzazioni civiche di competenza e comprovata esperienza in merito: se prima esse “integravano” la composizione dell’Osservatorio, ora la loro partecipazione “è consentita su specifiche tematiche”.

Foto FRED DUFOUR/AFP/GettyImages


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