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Papa Francesco, Evo Morales e quella strana croce

Bergoglio, accolto dal presidente Evo Morales, si è visto regalare un crocefisso che, invece della tradizionale croce, era costituito da una rivisitazione della Falce e Martello comunista. La foto ha fatto il giro del mondo ed ha scatenato lo sdegno di molti cattolici. Ma è veramente blasfemia? Lo abbiamo chiesto a Massimo Borghesi professore ordinario di Filosofia morale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia

di Lorenzo Maria Alvaro

Continua il viaggio in Sud America di Papa Francesco. Dopo l'Ecuador il Pontefice si è recato in Bolivia. Arrivato a El Alto è stato accolto dal presidente Evo Morales. Come di consueto c'è stato lo scambio di doni. Ed è lì che è apparso un oggetto che ha scatenato una grande discussione. Il presidente boliviano ha infatti regalato a Francesco un crocifisso particolare: invece che alla tradizionale croce, il Cristo era inchiodato ad una rivisitazione della “Falce e Martello” simbolo comunista. La foto (in copertina) ha fatto il giro del mondo provocando lo sdegno e la reazione indignata di molti cattolici. Ma, come insegna Papa Francesco, bisogna sempre vedere la parte buona della realtà. Per farlo abbiamo chiamato Massimo Borghesi professore ordinario di Filosofia morale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia e grande esperto di Sud America.

Professore ha visto il regalo che Morales ha fatto al Papa?
Si, quella croce

Un dono provocatorio?
Morales è stato sicuramente inopportuno ed è chiaro che avrà messo in difficoltà il Papa, che naturalmente non poteva rifiutare il regalo. Un segno di imprudenza assolutamente malaccorto e inadeguato. Su questo non ci piove. Posso solo immaginare che Francesco si sia trovato in difficoltà e abbia fatto buon viso a cattiva sorte. Ma non credo sia una provocazione. Non so neanche se Morales si sia reso conto della difficoltà in cui poneva il Pontefice. In certi contesti latinoamericani la differenza tra simboli comunisti e cristiani non è così evidente

Ma di quella croce se ne può fare solo una lettura negativa, provocatoria?
No, ma bisogna andare a monte dell'esperienza del comunismo storico. E ritrovare gli antichi ideali socialisti per i quali la falce e il martello designavano i momenti espressivi dei lavori manuali e quindi della classe contadina e operaia che erano quelle più sfruttate. Classi in cui la lotta per il pane e per la vita avevano un significato profondo e vorrei dire quasi religioso. Esisteva una tradizione del Cristo socialista che era tutt'altra cosa rispetto alla sradicazione del Cristo nel totalitarismo comunista. Totalitarismi che infatti segnarono il 900 con persecuzioni senza fine nei confronti dei cattolici

E sul piano del significato come la si può interpretare?
Possiamo trovarne un significato positivo nel senso di un populismo popolare che si riconosce spontaneamente nella difesa dei poveri operata da Cristo come figura di colui che lotta contro i poteri del mondo. Questo è certamente un aspetto che possiamo trovare nella lettura di quel simbolo.

Che per altro è in sintonia con le parole del Pontefice di oggi: «Se la politica è dominata dalla speculazione finanziaria o l’economia si regge solo sul paradigma tecnocratico e utilitaristico della massima produzione, non si potranno neppure comprendere, né tantomeno risolvere i grandi problemi che affliggono l’umanità»…
Decisamente

C'è però chi si sarebbe aspettato che Francesco redarguisse Morales e non accettasse il regalo…
Il Papa non si è formalizzato e ha badato al sodo, al cuore delle cose, giustamente. Tanto più che il comunismo, per fortuna, non è più attuale. Lo possiamo giudicare con gli occhi del passato.


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