Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Il canale di Suez raddoppia e la storia (dell’inaugurazione) si ripete

Domani verrà inaugurato il nuovo tratto canale di Suez, un’opera finanziata con l’emissione di certificati di investimento al 12% di tasso di interesse comprati dai cittadini egiziani. Per celebrare l’evento sarà rimessa in scena l’Aida di Giuseppe Verdi.

di Martino Pillitteri

Il regalo dell’Egitto al mondo, copyrights presidente egiziano Al – Sisi, sarà consegnato domani in mondovisione.
Alla presenza del mondo arabo che conta, a quello del business dello shipping e a chissà quanti imbucati eccellenti, giovedì 6 agosto Al-Sisi inaugurerà il nuovo tratto del canale (parallelo) di Suez. Lungo 35 km, esso affianca l’esistente permettendo alle imbarcazioni di navigare in entrambe le direzioni contemporaneamente per tutta la lunghezza.

Terminato in un anno, il nuovo percorso farà scendere il tempo di transito delle navi da 18 a 11 ore. E visto che le navi che ci impiegano meno tempo, dicono i marchettari del governo, sarà usato meno carburante e di conseguenza anche l'inquinamento sarà ridotto.
L’opera costata 9 miliardi di dollari è stata finanziata con l’emissione di certificati di investimento al 12% di tasso di interesse e con dividendi trimestrali.

https://www.youtube.com/watch?v=D6WdqsCIyz8

Faraonici, secondo la voce ufficiale del governo, i potenziali introiti economici per le casse dello Stato. Non parliamo poi delle ricadute sull’occupazione, del rafforzamento del governo a livello geopolitico, e del consolidamento dell’immagine, come leader che realizza le cose, del presidente Al – Sisi. E non dimentichiamoci dell’impatto ambientale. Insomma, un’opera win win, dove nessuno ci perde e tutti ci guadagnano.

Per un’opera grandiosa ci vuole una cerimonia d’inaugurazione di tutto rispetto. A rompere il ghiaccio ci penserà il presidente Al- Sisi con una parata militare valorizzata da fuochi d’artificio ( in pieno giorno) e la classica sfilata nei cieli egiziani delle stelle del Nilo, i caccia per intenderci. E chi non ci potrà esserci potrà vedere la cerimonia in live streaming. Essa, tra l’altro, sarà trasmessa anche su alcuni mega -screen nelle principali città di tutto il mondo, tipo Times Square a New York.
La mania di grandezza di Al Sisi and Company non mette in scena solo il protagonismo della terra dei faraoni; gli organizzatori hanno ben pensato di riportare in scena l’Aida. Per l’inaugurazione, infatti, sarà risuscitata l’opera di Giuseppe Verdi. La scena II della marcia trionfale dell’Aida andrà in scena all’Opera house del Cairo.

Una storia che si ripete, nel vero senso del termine. Il rapporto tra Verdi e il canale di Suez ha la sua origine nel novembre del 1869, quando il viceré d'Egitto, Ismail Pascià, propose a Verdi di comporre un inno per l'inaugurazione del Canale di Suez. Verdi declina l’offerta asserendo che non era sua abitudine scrivere pezzi di circostanza. Il due di picche non scoraggia il viceré che incomincia a consultare altri contatti capaci di convincere il maestro italiano, come l’egittologo francesce Auguste Mariette che a sua volta ne parla con Camille Du Locle, direttore dell'Opéra-Comique di Parigi e soprattutto personaggio molto legato al compositore.

Verdi, pur essendo circondato, tende a rimanere sulla difensiva. La svolta avviene il 14 maggio 1970 con una lettera che Du Locle invia a Verdi alla quale allega un biglietto scritto da Mariette che si concludeva con questa frase: Si M. Verdi n’acceptait pas, S. A. vous prie de frapper à une autre porte (…..) On songe à Gounod et meme à Wagner. Si celui-ci le voluait il pourrait faire quelque chose de grandioso. Tradotto: Se il signor Verdi non ha accetta, si prega di bussare alla porta di un altro ( … .. ) Si pensi a Gounod e anche a Wagner . Se quest’ultimo volesse, potrebbe fare qualcosa di grandioso.

Fatto sta che alla fine Verdi accetta formalmente l'incarico il 2 giugno del 1870. La prima è al Teatro dell'Opera del Cairo, il 24 dicembre 1871. La dirige Giovanni Bottesini. Verdi però non è presente. Successivamente, al maestro italiano viene conferito il prestigioso titolo di Commendatore dell'Ordine Ottomano.

E la cerimonia di apertura del 17 novembre 1869?
Alla fine, il viceré e il popolo egiziano dovettero accontentarsi del Rigoletto. A causa della guerra franco-prussiana infatti, le scene e i costumi dell’Aida non lasciarono la Francia in tempo per l’inaugurazione.

Attenti a non ripetere questa storia

Le spese affrontate per la costruzione del canale di Suez causarono la bancarotta del paese. Per fare cassa l’Egitto fu costretto a vendere le quote del canale agli inglesi. Le ripercussioni durarono per quasi mezzo secolo. Questa sciagurata mossa consentì alla Gran Bretagna di usare il controllo sulle finanze egiziane per procedere all’instaurazione di un protettorato da cui gli egiziani riusciranno a liberarsi nel 1952 con il golpe dei liberi ufficiali nel 1952, la Rivoluzione del 23 luglio, che in solo colpo cacciò re Faruq I, abolì la monarchia alleata degli inglesi e instaurò la Repubblica.

Lontano dal Nilo, lontano dalla ragione

Proverbio egiziano

Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA