Cooperazione & Relazioni internazionali

Falso allarme, non ci sono i terroristi infiltrati sui barconi

I migranti non sono militanti islamici. I deterrenti che spingono l’Isis a non inviare terroristi in Europa via mare.

di Martino Pillitteri

Il rischio che gruppi e organizzazioni affiliati allo stato islamico possano inviare militanti terroristi in Europa infiltrandoli tra i migranti sui barconi è molto più piccolo rispetto alle suggestioni allarmistiche di alcuni politici.

«Lo stato islamico non ha bisogno di esportare terroristi in Europa» ha dichiarato Claude Moniquest, direttore dell’European Stategic Intelligence and Security center in Bruxelles ed ex funzionario dell’intelligence francese. Semmai, è vero l’opposto. «Ci sono tra i 5000 e 6000 europei che sono o sono stati in Siria mentre altri stanno pianificando di andarci» sostiene Moniquest. «Di conseguenza è difficile che lo stato islamico intraveda dei vantaggi nel mandare i loro combattenti in Europa quando ha bisogno di risorse umane da utilizzare in Siria e Iraq».

Ma ci sono anche altri motivi che agiscono come deterrenti all’invio di terroristi via mare con i clandestini. Da una parte c’è la consapevolezza del rischio di perdere la vita durante il viaggio. E’ molto più semplice e meno rischioso tentare la via balcanica utilizzando documenti falsi. Dall’altra c’è un’offerta di candidati, denominati “lupi solitari” , ovvero terroristi già residenti in Europa che possono viaggiare liberamente tra i paesi dell’Unione.
L’uomo di origini marocchine che ha tentato di compiere una strage sul treno ad alta velocità Amsterdam – Parigi il 21 agosto e che è stato fermato da tre passeggeri militari americani che avevano sentito caricare l'arma, ha, secondo le indagini, vissuto in 5 paesi europei diversi.


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