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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ecco perché non c’è alternativa ad un nuovo accordo europeo

Nuovo diritto d’asilo, innalzamento delle quote, obbligo di accoglienza per i paesi dell’Unione e accelerazione delle procedure di asilo. Sono le nuove misure che la Commissione Europea metterà sul tavolo al prossimo summit straordinario in agenda il 14 settembre a Bruxelles. Secondo Khalid Chaouki ( deputato PD), questa volta Bruxelles non deluderà le aspettative.

di Martino Pillitteri

Considerando che per mesi abbiamo assistito al teatrino della politica europea che in extremis lo scorso luglio ha trovato un accordo al ribasso passando da 40 mila ricollocamenti e 32 mila, come si può pensare che questa volta l’Europa riuscirà addirittura a trovare un accordo per un aumento delle quote e istituzionalizzare l’obbligo di accoglienza?

Non sarà facile ma io sono ottimista sul fatto che gli esiti saranno positivi. Angela Merkel si è messa in testa di vincere questa sfida anche per arginare e contrastare l’avanzata dell’estrema destra tedesca. Oltre la consapevolezza e la determinazione tedesca, non sottovaluterei neppure l’assist del presidente Obama che ha recentemente messo l’Europa davanti alle proprie responsabilità.A differenza dei mesi scorsi, anche altri paesi stanno vivendo sulla loro pelle le conseguenze della pessima gestione di queste crisi. Ormai è sempre più chiaro che solo una gestione collettiva e condivisa può fare la differenza.

Siamo arrivati a un punto dove non c’è alternativa ad un nuovo accordo europeo. Oltre alla perdita di vite umane, le scene a cui stiamo assistendo rischiano di compromette l’immagine e i valori dell’Europa. Basta guardare a quello che sta succedendo nei Balcani: alcuni paesi stanno negando i principi fondamentali e usano la forza in mondo indiscriminato contro gente indifesa.

E l’Italia come si sta comportando?

Abbiamo e stiamo assistendo a un lavoro fantastico delle forze pubbliche che lavorano al servizio della vita umana. Un impegno unico e straordinario. Il paese sta dando il meglio di sé. C’è una mobilitazione di altruismo e di solidarietà diffusa da parte delle parrocchie, dei piccoli comini, della associazioni. Il loro lavoro di accoglienza dei migranti è stato un grande sostegno per lo Stato. Ed è anche stato un argine alla paura e xenofobia. La tradizione solidale di matrice cristiana e laica ha dimostrato di essere diffusa e radicata.

Foto Getty


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