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Chi fa sport va meglio a scuola

Proibire ai figli con brutti voti di "distrarsi" con le attività sportive è un grosso errore. Autorevoli studi dimostrano infatti che chi pratica uno sport a livello amatoriale ha maggiori capacità di concentrazione, attenzione e autocontrollo. E migliori risultati in pagella

di Gabriella Meroni

Se non migliori a scuola, non vai più a calcio! Quante volte i genitori pensano di risollevare le sorti scolastiche dei loro figli togliendo loro la "distrazione" dello sport. Ebbene, si tratta di un clamoroso errore: secondo studi scientifici, infatti, capacità di concentrazione, livello di attenzione, autocontrollo e migliori risultati scolastici sono i benefici collegati ad una regolare attività sportiva extra curricolare. Lo dimostra una ricerca dell’Università del Montreal pubblicata di recente su Annals Journal of Health Promotion che ha incluso circa 2700 studenti canadesi nati tra il 1997 e il 1998.
Gli studi dimostrano che anche dopo soli 5 minuti di attività fisica i soggetti mostrano risultati migliori nei test che misurano abilità intellettuali. Ma lo sport ha effetti anche sulla quantità e qualità dei compiti svolti a casa: il 48% degli atleti si dedica allo studio a casa per tre ore in più alla settimana rispetto a coloro che non fanno attività extra-curricolare.
“L’ambiente dello sport è da sempre un luogo sano che tiene impegnati i ragazzi in maniera virtuosa” spiega il Dottor Andrea Grasso, Specialista in Ortopedia e Direttore del Trauma Sport Center della Casa di Cura Villa Valeria di Roma: “questo ha effetti diretti sul comportamento e il rendimento scolastico ma soprattutto il senso di autodisciplina acquisito nello sport si riflette anche nell’attenzione in classe e nello svolgimento dei compiti a casa”. “Le numerose ricerche condotte sull’argomento hanno messo in luce molti effetti positivi di una regolare attività fisica e sportiva: i giovani atleti hanno voti più alti della media, specialmente nella lingua madre e in matematica, si diplomano in tempo e fanno meno assenze” prosegue Grasso “Una interessante ricerca inglese su 5mila ragazzi ha rilevato ad esempio che un esercizio di 17 minuti in più al giorno per i maschi e 12 minuti per le femmine migliorano i risultati scolastici nelle materie scientifiche e i benefici perdurano negli anni successivi”.
Gli studenti di medie e superiori che fanno sport perdono il 51% in meno di giorni di scuola e presentano il 42% in meno di assenze ingiustificate. I giovani atleti inoltre sono meno coinvolti i risse e atti vandalici (rispettivamente il 27 e il 28% in meno). L’attività fisica può avere un impatto positivo sulle capacità cognitive e attitudinali che sono una componente importante del successo scolastico ma ha un impatto diretto anche sulla crescita del cervello in termini di plasticità e connessioni tra i neuroni. Chi fa sport infatti – continua la ricerca – ha un maggiore afflusso di ossigeno al cervello, un incremento nel livello dei neurotrasmettitori e un aumento dei fattori neurotrofici come i fattori di crescita. In ricerche effettuate scansionando il cervello di un gruppo di persone cronicamente sedentarie che si sono sottoposte ad un training fisico, si è immediatamente evidenziato un aumento del volume dell’ippocampo, la zona del cervello associata a memoria e apprendimento.

Photo by Antonio Amendola


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