Cooperazione & Relazioni internazionali

Every family can help

«Every family can help a family», dice a tutta l'Europa la rete delle associazioni familiari, chiedendo ai singoli Stati di accogliere tutti i migranti a cui le famiglie apriranno le porte. In Italia il Forum famiglie, pensando ai minori non accompagnati, chiede più considerazione per l'affido e la presenza del volontariato familiare nelle comunità

di Redazione

«Ogni famiglia può aprire le porte di casa e aiutare un’altra famiglia di profughi»: dinanzi all’appello di Papa Francesco e alla disponibilità spontanea di tante famiglie in tutta Europa, le associazioni di famiglie mettono a disposizione il proprio know how e le proprie reti. Lo fa la FAFCE– FEDERATION OF CATHOLIC FAMILY ASSOCIATIONS IN EUROPE e lo fa il Forum delle Associazioni familiari. FAFCE chiede a ogni Stato membro di supportare le iniziative di accoglienza delle famiglie, accogliendo «tutte le famiglie che le famiglie del loro Paese desiderano accogliere». Il Forum con le cinquanta associazioni e le famiglie che lo compongono, già nel 2010 ha avviato un progetto di dialogo e confronto tra associazioni italiane e di migranti, denominato “Con-tatto” e un altro, appena concluso, denominato “Integra”, costruiti sulla convinzione che la famiglia è spazio privilegiato per entrare in contatto e integrarsi, sia per chi migra sia per il Paese ospitante. Più concretamente, la sperimentazione "Rifugiato a casa mia", promossa e realizzata a Torino da enti di ispirazione cristiana, enti pubblici e volontariato ha consentito di ospitare in venti famiglie “normali” venti situazioni di rifugiati da varie nazioni, singoli o famiglie: un’esperienza che conferma come sia possibile rispondere positivamente alla sfida planetaria di accogliere chi fugge da guerre, persecuzioni e massacri.


Serve oggi soprattutto un'accoglienza diffusa, dai numeri piccoli e distribuiti, ma possibili in ogni angolo dell'Italia. Il Forum pensa in particolare ai minori stranieri non accompagnati – 8260 al 30 aprile 2015 (+31,7% rispetto all’anno precedente), di cui 515 sbarcati via mare nei primi mesi del 2015 e ha elaborato un documento che, a partire dal Piano nazionale del 2014, contiene alcune proposte di ulteriore sviluppo e valorizzazione di una accoglienza "dal sapore della famiglia".

Il Forum in particolare chiede certezza delle procedure di identificazione e di determinazione dell'età del minore, per evitare inserimenti in strutture non adeguate alla loro condizione; istituzione di procedure certe e celeri per favorire lo spostamento e il ricongiungimento in sicurezza dei minori soli non accompagnati identificati nel nostro Paese ma che hanno familiari o congiunti in altri Paesi Europei; predisposizione di adeguate strutture di accoglienza, uscendo da una gestione complessiva del fenomeno in persistente emergenza, e applicazione capillare, in condizioni di uguaglianza rispetto ad ogni altro minorenne in Italia, delle norme sulle misure di accoglienza alternative alla famiglia. E ancora la creazione di una banca dati nazionale, per facilitare l'invio nelle strutture di accoglienza più adatte presenti nelle diverse regioni, favorendo le attività di coordinamento sui territori e sviluppando maggiore sensibilizzazione verso l'affido familiare come alternativa all'accoglienza dei minori nelle comunità; valorizzazione di un approccio “family to family”, riconoscendo il valore positivo dell’accoglienza di tipo familiare sia attraverso l’attivazione del volontariato familiare adeguatamente preparato all’interno delle strutture di accoglienza sia attraverso l’istituto dell’affidamento nazionale e la definizione dell’istituto dell’affidamento internazionale.

Foto by Carsten Koall/Getty Images


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