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Cooperazione & Relazioni internazionali

Vertice straordinario: l’Europa non trova l’accordo

Fumata nera al summit di Bruxelles. Gli Stati membri divisi sul ricollocamento di 120 mila profughi. Tutto rinviato a ottobre.

di Martino Pillitteri

– da Bruxelles – «Un problema comune, ha bisogno di una soluzione comune». Le ultime parole di Jean Asselborn, ministro degli esteri e degli affari europei lussemburghese durante la conferenza stampa (foto sotto) a seguito del Consiglio dei ministri dell'Interno Ue in merito alla redistribuzione di 120mila tra i paesi membri, ma la soluzione comune non è stata trovata. Via libera solo al primo piano di ricollocamento dei profughi (24mila dall'Italia e 16mila dalla Grecia) ma è l'unico risultato e diventerà operativo nel 2016, o quasi, del vertice europeo. I Paesi membri rimangono profondamente divisi sulla seconda tranche da 120mila ricollocamenti (già ridotta rispetto alle prima bozze, che ne prevedevano 160mila) e sulle modalità di gestione del flusso dei migranti in arrivo alle frontiere. Tanto che la riunione si è chiusa senza un documento.
La soluzione comune non c’è. Tutto è rinviato all’inizio di ottobre, al prossimo Consiglio dell’8 e 9 ottobre che si terrà in Lussemburgo. In quella sede, il Consiglio potrà decidere a maggioranza qualificata, mentre per approvare le conclusioni di oggi sarebbe stata necessaria l’unanimità.
Come ha spiegato Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per le migrazioni, i ministri degli interni europei non hanno raggiunto l’accordo. “La maggioranza dei paesi membri è allineata con il piano Juncker“ ha detto il Commissario “ma non tutti”. Senza entrare in dettagli e senza fare i nomi dei paesi che nella riunione di oggi hanno dato battaglia (per la cronaca essi sono Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Repubblica ceca) il Commissario ha chiuso il suo intervento con le solite frasi di circostanza, ovvero che la Commissione Europea è determinata a fare tutto il possibile per arrivare un a un accordo e poi la chicca delle 22.10 Bruxelles time: «Quando falliamo una volta, non ci resta che riprovarci la seconda».

La battuta “Provaci ancora Dimitris” è d’obbligo.

Eppure la giornata era iniziata bene. Alle 17, il Coniglio europeo aveva annunciato l’accordo sullo schema di ricollocamento per 40mila profughi (24mila dall’Italia e 16 mila dalla Grecia) in due anni. L’accordo riguarda i richiedenti asilo arrivati o che arriveranno tra il 15 agosto 2015 ed il 16 settembre 2017.
L’Ue ha anche approvato misure contro gli scafisti dando il via libera all’uso della forza militare contro i trafficanti di uomini approvando la “fase 2″ della missione navale EuNavFor Med.

Mentre i ministri degli interni degli Stati membri discutevano, varie organizzazioni hanno organizzato una marcia per le strade di Bruxelles a favore dei diritti di migranti e dei richiedenti asilo.
I manifestanti cha hanno preso parte alla marcia, circa 300, sono arrivati a 100 metri dal palazzo del Consiglio d’Europa. C’erano anche queste due bambine.


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