Economia & Impresa sociale 

Coop festeggia i vent’anni del “caffè della solidarietà”

In occasione della Giornata Mondiale del Caffè domani a Expo si celebra il primo prodotto del commercio equo e solidale arrivato sugli scaffali dei supermercati nel 1995. Con un video dedicato al lungo viaggio dei preziosi chicchi dalle montagne del Centro America all’Italia

di Redazione

In Nicaragua si producono i migliori chicchi di caffè del Pianeta. Ma il Nicaragua è anche un luogo di povertà assoluta. Parte da qui la storia del Caffè Solidal Coop che festeggia i suoi primi vent’anni, primo prodotto del commercio equo e solidale sugli scaffali dei supermercati. Arrivò in Italia nel lontano 1995 sotto il nome di “caffè della solidarietà”. Da quel progetto pionieristico si è arrivati oggi a una linea intera che conta 41 prodotti e che in Coop ha fatturato 32 milioni di euro nel corso dell’ultimo anno (per dare un’idea nel 2003 le vendite erano circa 3 milioni, dunque sono cresciute di 10 volte).

Per Coop il 1 ottobre, che coincide con la Giornata Mondiale del Caffè festeggiata in Expo, è dunque un compleanno che come tale viene festeggiato. A raccontarne la storia chi in prima linea oggi come ieri, grazie al progetto, ha visto migliorare le proprie condizioni di vita. Francisco Ramon Rivera Gonzalez è il presidente della cooperativa di produttori di caffè Pantasma, in realtà un’unione di cooperative che coinvolge 300 famiglie e è Liaison Officer Fairtrade per il paese, che affianca gli agricoltori nel miglioramento tecnico e produttivo.

In Nicaragua infatti i piccoli produttori rappresentano il 95% dei raccoglitori di caffè, e contribuiscono al 25% della produzione totale del paese. Durante le crisi del settore, alla fine degli anni '80, furono anche i più colpiti, e le loro condizioni di povertà, l’analfabetismo e le scarse competenze organizzative furono fortemente accentuate. Con l’arrivo del circuito Fairtrade a Pantasma le cose sono cambiate. La produzione di caffè oggi avviene all’ombra, ovvero in abbinata a banani e altre piante da frutto, che contribuiscono a creare ampie zone ombrose, che aiutano a preservare la biodiversità locale.

Questo tipo di coltivazione è anche un simbolo della lotta delle piccole realtà cooperative in opposizione alle grandi piantagioni monocolturali. Pantasma inoltre promuove iniziative a sostegno dell’emancipazione femminile, alle quali aderiscono cooperative di sole donne che grazie a Fairtrade hanno partecipato ad attività di formazione per contrastare il fenomeno del machismo, molto frequente nell’area.

All’incontro partecipano anche Vladimiro Adelmi, Brand Manager della linea Solidal Coop, Paolo Pastore, Direttore di Fairtrade Italia e Aldo Pavan, fotografo e videomaker che lo scorso gennaio, in visita a Pantasma, ha realizzato un video che sarà proiettato durante la serata.


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